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Industria 4.0 in Italia: Piano Nazionale, incentivi e il ruolo della firma elettronica

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La quarta rivoluzione industriale è ormai pienamente in atto, con enormi trasformazioni in termini di infrastrutture produttive e mondo del lavoro. Un cambiamento alimentato da tecnologie all'avanguardia che, applicate al sistema economico, riescono a condurre a immensi progressi in termini di efficienza, flessibilità e produttività.

Uno degli elementi centrali dell'industria 4.0 è la digitalizzazione a tutti i livelli dell'azienda. E quest'ultima non sarebbe possibile senza una tecnologia fondamentale per ogni aspetto burocratico, amministrativo e finanziario dell'attività di un'impresa: la firma elettronica.

Ma prima di andare a esaminare un po' più nel dettaglio questo fattore determinante, facciamo alcune considerazioni generali sull'industria 4.0 e sulle sue prospettive, in particolare nel nostro paese, analizzando il Piano Nazionale Transizione 4.0, gli incentivi disponibili e le opportunità per le imprese italiane.

Riassunto in breve

  • L'Industria 4.0 rappresenta la quarta rivoluzione industriale che sta trasformando il sistema produttivo italiano attraverso tecnologie digitali avanzate. Ecco i punti chiave:
  • Piano Nazionale Transizione 4.0: il governo italiano sostiene le imprese con credito d'imposta e investimenti per la digitalizzazione
  • Tecnologie abilitanti: IoT, cloud computing, big data, intelligenza artificiale, robotica avanzata e firma elettronica
  • Incentivi disponibili: credito d'imposta per ricerca e sviluppo, beni strumentali e formazione 4.0
  • Crescita digitale: il mercato digitale italiano raggiungerà 93 milioni di euro entro il 2028
  • Supporto alle PMI: Digital Innovation Hub e Competence Center per accompagnare la trasformazione delle imprese italiane

Cos'è l'Industria 4.0 e quali elementi la caratterizzano

Concetto nato per la prima volta in Germania nel 2011, l'industria 4.0, anche chiamata quarta rivoluzione industriale, è un nuovo approccio produttivo che mette al centro l'utilizzo di tecnologie digitali e robotiche tramite i cosiddetti sistemi cyber-fisici (CPS), ovvero dei sistemi in cui l'informatica e i macchinari che agiscono fisicamente negli stabilimenti sono interconnessi e agiscono di concerto, in un'ottica collaborativa.

Le caratteristiche principali dell'Industria 4.0

Ecco quali sono le principali caratteristiche di questo nuovo approccio industriale:

  • Digitalizzazione – tutti i processi che possono essere resi digitali, vanno trasformati in quest'ottica, eliminando vecchi supporti e metodologie. La dematerializzazione dei documenti e l'adozione della firma elettronica sono elementi fondamentali di questa trasformazione.
  • Interconnessione – tramite l'uso di sensori e altri sistemi, i macchinari connessi tra loro sono in grado di scambiarsi informazioni in tempo reale attraverso il cloud e le reti industriali.
  • Decentralizzazione – i sistemi cyber-fisici possono agire parzialmente in autonomia, senza bisogno di un costante controllo centrale.
  • Elaborazione delle informazioni in tempo reale – una grande potenza di calcolo consente l'analisi in real time dei big data provenienti dai macchinari, che consente un controllo e un adattamento immediato della produzione.
  • Controllo remoto – grazie a sistemi di monitoraggio e controllo da remoto basati sul cloud, è possibile limitare la presenza degli operatori umani nelle aree produttive (minimizzando dunque anche i rischi) e però intervenire rapidamente laddove ci sono guasti e malfunzionamenti.
  • Flessibilità – grazie anche a sistemi come l'EDI, la produzione può essere adattata alle esigenze, seguendo un principio di manifattura just-in-time.
  • Ottimizzazione delle risorse – grazie a nuove tecniche produttive e alla flessibilità appena citata, è possibile ottimizzare l'impiego di risorse, sia per quanto riguarda i materiali che l'energia.
  • Sostenibilità – la produzione just-in-time e la cosiddetta Additive Manufacturing (di cui parleremo a breve) riducono gli sprechi, rendendo l'industria 4.0 più sostenibile delle sue antenate.

Le tecnologie della quarta rivoluzione industriale

Diversi centri di studio hanno voluto definire le tecnologie abilitanti dell'industria 4.0. Noi ci affidiamo a quanto descritto dall'Osservatorio Industria Politecnico Milano, che ha raccolto tali tecnologie in due gruppi: tecnologie dell'informazione (IT) e tecnologie operazionali (OT).

Tecnologie dell'informazione (IT)

Le tecnologie dell'informazione, sempre secondo il Politecnico di Milano, sono:

  • Industrial Internet of Things (IIoT) – vale a dire oggetti e reti intelligenti in grado di comunicare tra loro per svolgere funzioni complesse, tramite tecnologie di connettività e sensori che permettono di raccogliere dati in tempo reale, ottimizzando i processi.
  • Industrial Analytics – parliamo di tecnologie di analisi che hanno lo scopo di sfruttare al meglio i big data attraverso algoritmi avanzati e intelligenza artificiale.
  • Cloud Manufacturing – ovvero una tecnologia che consente l'accesso in rete a risorse condivise in ambito industriale tramite i cloud, permettendo scalabilità e riduzione dei costi infrastrutturali.

Tecnologie operazionali (OT)

Per quanto riguarda invece le tecnologie operazionali, queste sono:

  • Advanced Automation – parliamo in questo caso di sistemi produttivi automatizzati grazie all'impiego massiccio della robotica collaborativa e dei sistemi intelligenti.
  • Advanced Human Machine Interface – interfacce uomo-macchina e dispositivi indossabili di ultima generazione che consentono l'interazione con i macchinari industriali in modo più intuitivo e sicuro.
  • Additive Manufacturing – in italiano nota come produzione additiva o produzione a strati, consiste nel produrre oggetti a partire da modelli in 3D in modo stratificato, aggiungendo materiale man mano. Questo sistema si oppone al tradizionale metodo di produzione "sottrattivo", dove da un blocco di materiale si procede per rimozione a far emergere l'oggetto desiderato. La produzione additiva consente un uso più sostenibile dei materiali, oltre alla creazione di oggetti che risultano in generale più leggeri e resistenti.

Altre tecnologie fondamentali

Non bisogna poi dimenticare altre tecnologie che trovano applicazione nell'industria 4.0, anche se si tratta di avanzamenti più generali e impiegati in moltissimi campi:

  • Intelligenza artificiale – l'IA ha portato l'analisi dei dati, nonché l'elaborazione di soluzioni e di previsioni a un nuovo livello mai raggiunto prima, e trova moltissime applicazioni in ambito industriale sia nella progettazione che per quanto riguarda l'automatizzazione dei processi in tempo reale, la manutenzione predittiva e molto altro.
  • Realtà aumentata – la realtà aumentata rappresenta un importantissimo supporto per tecnici e operatori che hanno a che fare con macchinari complessi, o per velocizzare compiti come la ricerca di prodotti in un magazzino.
  • Realtà virtuale – utilizzata in moltissimi ambiti, dal training dei lavoratori all'ottimizzazione dei prototipi dei prodotti, consente di rendere "virtuali", e quindi meno costosi, pericolosi e difficili da attuare, moltissimi processi industriali.
  • Cybersicurezza avanzata – indispensabile per proteggere le tecnologie industriali da attacchi e forme di spionaggio industriale, si basa su elementi come la segmentazione delle reti, i tool per l'identificazione delle minacce ed elementi di design studiati proprio per impedire l'accesso dei cybercriminali agli elementi critici degli stabilimenti.

Firma elettronica e identità digitale – utilizzate per una grande varietà di esigenze aziendali, dalla firma di contratti alle misure di cybersicurezza, l'identità digitale e la firma elettronica rappresentano innovazioni fondamentali per rendere le aziende più agili, dinamiche e sicure anche dal punto di vista burocratico. La dematerializzazione dei documenti attraverso la firma elettronica permette alle imprese di ridurre i tempi di gestione amministrativa e di accedere più rapidamente agli incentivi del Piano Nazionale Industria 4.0.

Buono a sapere

La firma elettronica è riconosciuta come tecnologia abilitante dell'Industria 4.0 e può beneficiare degli incentivi fiscali previsti dal Piano Nazionale Transizione 4.0. Le imprese che investono in soluzioni di dematerializzazione documentale possono accedere al credito d'imposta per investimenti in beni strumentali digitali.

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Industria 4.0 in Italia: Piano Nazionale e incentivi

Come procedono le cose nel nostro Paese, per quanto riguarda la transizione verso un'industria 4.0? Secondo il rapporto di Anitec-Assinform "Il Digitale in Italia", le tecnologie digitali crescono a un ritmo superiore all'economia nazionale, raggiungendo nel 2024 un valore di 81,6 milioni di euro, con le previsioni che parlano di 93 milioni di valore raggiunti nel 2028.

A trainare tale crescita sono l'IA (+38,7% tra 2023 e 2024), la cybersicurezza e il cloud computing, che vanno a irrobustire le aziende dal punto di vista tecnologico e a rendere più dinamica l'economia nazionale.

Piano Nazionale Transizione 4.0 e 5.0

A dare un importante spinta in questo senso sono alcune misure governative a supporto dell'adozione di nuove tecnologie da parte delle aziende. Il governo italiano ha implementato diversi strumenti di sostegno che prevedono investimenti significativi e agevolazioni fiscali per favorire la trasformazione digitale delle imprese italiane.

Il Piano Transizione 5.0 – a sostegno della trasformazione digitale ed energetica delle imprese tramite un credito d'imposta per gli investimenti in progetti d'innovazione e di riduzione dei consumi energetici. Questo piano prevede milioni di euro di finanziamenti per supportare le aziende nella doppia transizione digitale e green.

Il Piano Nazionale Industria 4.0 – promosso dall'allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, prevede una serie di misure che vanno dall'iper e super ammortamento, alla Nuova Sabatini, passando per il credito d'imposta a chi investe in ricerca e sviluppo, e al supporto alle PMI e alle startup innovative.

Gli incentivi fiscali disponibili

Il Piano Nazionale Industria 4.0 mette a disposizione delle imprese italiane diversi strumenti di agevolazione fiscale:

  • Credito d'imposta per investimenti in beni strumentali – le imprese possono beneficiare di un credito d'imposta fino al 20% per investimenti in beni strumentali digitali 4.0, con un limite massimo di investimenti agevolabili che varia in base alla dimensione dell'impresa.
  • Credito d'imposta per ricerca, sviluppo e innovazione – sostegno agli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design, con aliquote che possono arrivare fino al 20% delle spese sostenute.
  • Credito d'imposta formazione 4.0 – le imprese che investono nella formazione del personale sulle tecnologie 4.0 possono ottenere un credito d'imposta fino al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo annuale.
  • Nuova Sabatini – finanziamenti agevolati per l'acquisto di beni strumentali, macchinari e attrezzature, con contributi in conto imposta che riducono gli oneri finanziari.

Tali misure rientrano all'interno della più ampia visione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che destina milioni di euro alla digitalizzazione del sistema produttivo italiano.

Tabella - Incentivi Industria 4.0 in Italia

Tipo di incentivo

Beneficio

Aliquota

Limite massimo

Destinatari

Credito d'imposta beni strumentali 4.0

Detrazione fiscale per investimenti in tecnologie digitali

Fino al 20%

2,5-10 milioni di euro

Tutte le imprese

Credito d'imposta R&S

Sostegno a ricerca, sviluppo e innovazione

Fino al 20%

4 milioni di euro/anno

Tutte le imprese

Credito d'imposta formazione 4.0

Formazione del personale su tecnologie 4.0

Fino al 50%

300.000 euro/anno

Tutte le imprese

Nuova Sabatini

Finanziamento agevolato + contributo

Contributo in c/imposta

4 milioni di euro

PMI

Piano Transizione 5.0

Investimenti per efficienza energetica e digitale

Variabile

Da definire

Tutte le imprese

Digital Innovation Hub e Competence Center

Un'altra importante risorsa è rappresentata dai Digital Innovation Hub di Confindustria, che, su base regionale o interregionale, collaborano con Università, Competence Center, Centri di Ricerca e altre realtà per supportare le imprese verso il mondo del 4.0.

I Digital Innovation Hub offrono servizi di orientamento, assessment tecnologico, formazione e supporto nell'accesso agli incentivi, rappresentando un punto di riferimento fondamentale soprattutto per le PMI che vogliono intraprendere il percorso di trasformazione digitale.

Attenzione

Scadenze PNRR: con la scadenza dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fissata nell'agosto del 2026, è fondamentale che le imprese pianifichino tempestivamente i propri investimenti in tecnologie 4.0 per non perdere l'opportunità di accedere ai finanziamenti disponibili. Si consiglia di contattare i Digital Innovation Hub territoriali per una consulenza personalizzata.

Le sfide per le aziende nel passaggio all'industria 4.0

Come si può facilmente comprendere, il percorso che conduce a una trasformazione completa dell'industria italiana in un'ottica 4.0 non può essere esente da sfide. Ecco le più importanti che le imprese italiane devono affrontare:

Carenze infrastrutturali

Dai data center alla connessione ultraveloce, le infrastrutture sono indispensabili per abilitare un approccio 4.0 all'industria. Tuttavia, queste non sono sempre disponibili su tutto il territorio nazionale, ostacolando una diffusione uniforme dell'innovazione. Il cloud e le reti 5G rappresentano investimenti prioritari per colmare questo divario.

Mancanza di competenze

Con il cambiamento demografico della popolazione italiana, anche i lavoratori all'interno delle aziende cambiano. Sempre meno giovani, sempre più formatesi in un mondo diverso e ormai passato, faticano a stare al passo con le nuove richieste di competenze tecnologiche e digitali. Secondo il World Economic Forum, il passaggio all'industria 4.0 porterà alla nascita di 2 milioni di nuovi posti di lavoro, che però saranno specializzati e richiederanno conoscenze complesse, non sempre in linea con la formazione dei lavoratori attuali.

Il credito d'imposta formazione 4.0 è stato pensato proprio per supportare le imprese nell'aggiornamento delle competenze del personale.

Necessaria la nascita di una cultura 4.0

Un problema che per certi versi va a braccetto con il punto precedente è quello per così dire culturale. L'approccio 4.0 non prevede semplicemente una trasformazione in senso tecnologico delle aziende, ma anche gestionale. Molte leadership aziendali, soprattutto nel mondo delle PMI, faticano ad accettare tale cambiamento e rischiano di restare indietro rispetto alla concorrenza internazionale.

Cybersicurezza

Con il crescere delle tecnologie connesse, devono crescere di pari passo anche le misure di cybersecurity implementate in azienda. Tuttavia, molte imprese mancano di competenze, di tecnologie e di budget per metterle all'opera, rischiando di risultare esposte agli attacchi. Gli investimenti in cybersicurezza sono fondamentali e rientrano tra le spese agevolabili del Piano Nazionale.

Fine delle risorse del PNRR

Con la scadenza dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fissata nell'agosto del 2026, molti si chiedono se in seguito ci saranno ancora fondi a sufficienza per supportare le aziende italiane nella trasformazione verso l'industria 4.0. È quindi cruciale che le imprese pianifichino i propri investimenti con tempestività.

Il ruolo della firma elettronica nell'industria 4.0

Con la scadenza dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fissata nell'agosto del 2026, molti si chiedono se in seguito ci saranno ancora fondi a sufficienza per supportare le aziende italiane nella trasformazione verso l'industria 4.0. È quindi cruciale che le imprese pianifichino i propri investimenti con tempestività.

Dematerializzazione documentale e processi digitali

La firma elettronica non solo consente di digitalizzare le procedure di firma di tutta una serie di documenti (dai contratti di lavoro a quelli di vendita, passando per NDA, informative sulla privacy, preventivi, documenti assicurativi e altri) ma rende più veloci, semplici e meno dispendiose in termini di risorse e di tempo tali procedure.

La dematerializzazione dei documenti aziendali attraverso la firma elettronica permette alle imprese di:

  • Ridurre i tempi di gestione amministrativa da giorni a minuti
  • Eliminare i costi di stampa, spedizione e archiviazione fisica
  • Migliorare la tracciabilità di ogni documento firmato
  • Garantire la conformità normativa con il GDPR e le normative italiane
  • Accelerare i processi di approvazione interna e con fornitori/clienti

Conformità eIDAS e valore legale

E ancora, affidandosi a un prestatore di servizi fiduciari qualificati, ovvero un provider di firma elettronica in linea con la normativa eIDAS, ci si può assicurare firme valide in tutta l'UE, conformi alle normative (incluso il GDPR) e siglate con la massima attenzione alla sicurezza e alla privacy dei dati.

Inoltre, la firma elettronica (e in particolare la firma digitale) rappresenta ormai un requisito obbligatorio per la partecipazione a bandi e altre modalità al fine di accedere a finanziamenti pubblici quali quelli del Piano Nazionale Industria 4.0.

Casi d'uso nell'Industria 4.0

Che sia per l'ambito delle risorse umane che per le vendite, o ancora per le relazioni con i fornitori o quelle con la pubblica amministrazione, la firma elettronica rappresenta oggi una componente cruciale del progetto di un'azienda in una direzione 4.0.

Ecco alcuni esempi concreti di applicazione della firma elettronica nelle imprese 4.0:

  • Contratti con fornitori e clienti – firma immediata di ordini, contratti di fornitura e accordi commerciali
  • Gestione HR – onboarding digitale, contratti di lavoro, documenti di formazione 4.0
  • Documentazione tecnica – approvazione di progetti, specifiche tecniche, certificazioni di qualità
  • Accesso agli incentivi – firma digitale per bandi, domande di credito d'imposta, documentazione PNRR
  • Conformità normativa – gestione digitale di documenti per audit, certificazioni ISO, privacy

Buono a sapere

Yousign è un prestatore di servizi fiduciari qualificato conforme alla normativa eIDAS. Le firme elettroniche realizzate con Yousign hanno pieno valore legale in Italia e in tutta l'Unione Europea, garantendo alle imprese la massima sicurezza giuridica per i propri documenti digitali.

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FAQ – Domande frequenti sull'Industria 4.0 in Italia

  • Cos'è l'Industria 4.0?

    L'Industria 4.0, o quarta rivoluzione industriale, è un nuovo paradigma produttivo basato sull'integrazione di tecnologie digitali avanzate nei processi industriali. Si caratterizza per l'utilizzo di sistemi cyber-fisici, Internet of Things, big data, cloud computing, intelligenza artificiale e robotica collaborativa per creare fabbriche intelligenti e interconnesse.

  • Quali sono le tecnologie chiave che guidano l'Industria 4.0?

    Secondo quanto descritto dall'Osservatorio Industria Politecnico Milano, le tecnologie chiave dell'industria 4.0 possono essere suddivise in tecnologie dell'informazione (Industrial Internet of Things, Industrial Analytics e Cloud Manufacturing) e tecnologie operazionali (Advanced Automation, Advanced Human Machine Interface e Additive Manufacturing). A queste si aggiungono intelligenza artificiale, realtà aumentata, cybersicurezza e firma elettronica.

  • Cos'è il Piano Nazionale Industria 4.0?

    Il Piano Nazionale Industria 4.0 è un programma del governo italiano, lanciato dal Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede una serie di incentivi fiscali e finanziari per supportare le imprese nella trasformazione digitale. Include misure come il credito d'imposta per investimenti in beni strumentali, ricerca e sviluppo, formazione 4.0 e la Nuova Sabatini. Gli investimenti previsti ammontano a milioni di euro provenienti anche dal PNRR.

  • Come posso accedere al credito d'imposta per l'Industria 4.0?

    Per accedere al credito d'imposta previsto dal Piano Nazionale Transizione 4.0, le imprese devono effettuare investimenti in beni strumentali digitali inclusi nell'elenco delle tecnologie abilitanti (allegato A della legge di bilancio). È necessario conservare la documentazione tecnica che attesta le caratteristiche 4.0 dei beni acquistati e, per investimenti superiori a 300.000 euro, ottenere una perizia tecnica. La firma digitale è spesso richiesta per la presentazione delle domande.

  • Quali sfide devono affrontare le aziende nell'adozione di queste tecnologie?

    Le sfide sono molteplici e vanno dalle carenze infrastrutturali (soprattutto in determinate regioni) a quelle di competenze, passando per l'assenza di una cultura in grado di supportare il cambiamento a livello manageriale. Non bisogna poi dimenticare le problematiche di budget, soprattutto ora che si avvicina la scadenza del PNRR, e le necessità di investimenti in cybersicurezza per proteggere i sistemi connessi.

  • La firma elettronica è inclusa negli incentivi Industria 4.0?

    Sì, la firma elettronica e le soluzioni di dematerializzazione documentale rientrano tra le tecnologie digitali abilitanti dell'Industria 4.0 e possono beneficiare del credito d'imposta per investimenti in beni strumentali digitali. Inoltre, la firma digitale è spesso un requisito obbligatorio per accedere ai bandi pubblici e ai finanziamenti del Piano Nazionale.

  • Come sta progredendo l'Italia verso l'Industria 5.0?

    L'industria 5.0 rappresenta il passo successivo rispetto all'industria 4.0. Mentre quest'ultima è incentrata sul progresso tecnologico, l'industria 5.0 incorpora il benessere dei lavoratori, la sostenibilità e le ricadute positive a livello sociale. Alcune aziende hanno cominciato a muoversi in questo senso, adottando politiche virtuose, ma occorrerebbero misure nazionali capaci di indirizzare l'economia nazionale nella direzione giusta. Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un primo passo in questa direzione.

  • Quale supporto è disponibile per le aziende che stanno passando all'Industria 4.0?

    Lo stato, grazie in buona parte ai fondi del PNRR, mette a disposizione diversi finanziamenti e agevolazioni per le aziende che desiderano investire in tecnologie e progetti volti all'efficienza energetica, all'ottimizzazione delle risorse e alla digitalizzazione. Tra queste ci sono la Nuova Sabatini, il Piano Transizione 5.0, il credito d'imposta per ricerca e sviluppo e formazione. Inoltre, i Digital Innovation Hub e i Competence Center offrono supporto consulenziale e tecnico alle imprese, in particolare alle PMI.

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