Il KYC (Know Your Customer) e il KYB (Know Your Business) sono due procedure di verifica dell'identità essenziali per garantire la conformità normativa e la sicurezza delle transazioni. Le organizzazioni che utilizzano questi sistemi possono così verificare l'identità dei clienti e delle aziende con cui intrattengono rapporti commerciali.
In un contesto in cui le normative antiriciclaggio si rafforzano e le frodi si sofisticano, padroneggiare questi processi diventa indispensabile per le istituzioni finanziarie, le banche, i marketplace e le aziende B2B. Il KYC permette di mettere in sicurezza i rapporti con i privati, mentre il KYB garantisce la legittimità dei partner commerciali.
In questo articolo: definizioni, differenze chiave, processi dettagliati, tecnologie utilizzate, sfide da affrontare e buone pratiche per implementare efficacemente KYC e KYB.
Riassunto in breve:
- KYC (Know Your Customer): Procedura di verifica dell'identità dei clienti privati (persone fisiche) per lottare contro il riciclaggio di denaro, le frodi e garantire la conformità normativa.
- KYB (Know Your Business): Processo di verifica dell'identità e della legalità delle aziende partner (persone giuridiche) nel quadro di relazioni B2B.
- Differenza principale: Il KYC si rivolge agli individui, il KYB alle organizzazioni. Entrambi rispondono alle norme AML (Anti-Money Laundering).
- Tecnologie comuni: Intelligenza artificiale, blockchain, riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) per automatizzare la verifica e rilevare le anomalie.
- Implementazione pratica: Classificare per livello di rischio, formare i team, utilizzare strumenti performanti, mantenere una sorveglianza continua e aggiornare regolarmente i dati.
Che cosa sono KYC e KYB? Definizioni e obiettivi
KYC (Know Your Customer): verifica dell'identità dei clienti
La procedura Know Your Customer (KYC), o "conosci il tuo cliente", si compone di diverse azioni che permettono agli organismi finanziari e alle aziende di verificare l'identità dei loro clienti, al fine di assicurare la sicurezza delle transazioni finanziarie.
Consiste nel controllare l'identità dei clienti esaminando i loro documenti legali (passaporto, carta d'identità, certificato di residenza...), ma anche nel verificare le informazioni con metodi più avanzati come il riconoscimento vocale o facciale. Infine, il KYC richiede una sorveglianza costante delle transazioni, al fine di rilevare qualsiasi comportamento sospetto.
Il KYC risponde a diversi obiettivi:
- La lotta contro il riciclaggio di denaro: impedire ai criminali di utilizzare i servizi finanziari per attività illegali.
- La prevenzione delle frodi: evitare false dichiarazioni, furto d'identità o qualsiasi altra azione fraudolenta.
- Il rispetto della normativa: assicurare la conformità alle diverse obbligazioni legali (globali, europee e nazionali).
- La valutazione dei rischi clienti: determinare se un cliente rappresenta un rischio legato al finanziamento del terrorismo, alla corruzione o ad altre attività illegali.
Importante
Il KYC è obbligatorio per le banche e le istituzioni finanziarie nel quadro delle norme AML (Anti-Money Laundering), in conformità alle normative europee e nazionali in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
KYB (Know Your Business): verifica dell'identità delle aziende
Il processo Know Your Business (KYB), o "conosci la tua azienda", permette alle aziende e alle istituzioni finanziarie di verificare l'identità delle aziende con cui lavorano.
Come il KYC, il KYB consiste nel raccogliere e verificare le informazioni. Invece di riguardare i clienti, si tratta qui delle aziende: denominazione sociale, numero di identificazione aziendale (Partita IVA, Codice Fiscale, numero REA), status giuridico, indirizzo, identità dei dirigenti... I metodi di verifica possono variare a seconda degli organismi, e la sorveglianza continua è obbligatoria al fine di rilevare eventuali attività che escono dall'ordinario.
Gli obiettivi del KYB sono simili a quelli del KYC: lottare contro il riciclaggio di denaro, prevenire le frodi, rispettare le normative e valutare i rischi che presentano le aziende.
Quali sono le differenze tra KYC e KYB?
Il KYC e il KYB presentano numerosi punti in comune, tanto per il loro processo di applicazione quanto per i loro obiettivi. La principale differenza è che il KYC si concentra sui clienti, mentre il KYB riguarda le aziende.
Ecco una tabella comparativa per visualizzare meglio le differenze:
| Criterio | KYC (Know Your Customer) | KYB (Know Your Business) | 
|---|---|---|
| Obiettivo | Persone fisiche (clienti privati) | Persone giuridiche (aziende) | 
| Documenti richiesti | Carta d'identità, passaporto, certificato di residenza | Visura camerale, Partita IVA/Codice Fiscale, statuto, identità dei dirigenti e UBO | 
| Settori interessati | Banche, fintech, piattaforme di criptovalute, assicurazioni | Servizi B2B, marketplace, fornitori, partner commerciali | 
| Normativa | Norme AML, direttive antiriciclaggio (5AMLD, 6AMLD) | Norme AML + verifica dei beneficiari effettivi ultimi (UBO) | 
| Tecnologie | Biometria, riconoscimento facciale, PVID, OCR | OCR, verifica di registri commerciali, controllo delle sanzioni | 
| Obiettivi | Prevenire le frodi individuali, il riciclaggio di denaro, il furto d'identità | Evitare le società schermo, garantire la legalità dei partner commerciali | 
In chiaro, il KYC si applica quindi alle persone fisiche. È utilizzato dalla maggior parte delle banche, istituzioni finanziarie e piattaforme di criptovalute, così come da certe aziende. Risponde alle norme AML che mirano a lottare contro il riciclaggio di denaro.
Il KYB si applica alle persone giuridiche, e si estende ai servizi B2B e ai marketplace. Serve a verificare l'identità giuridica e la legalità delle aziende, al fine di assicurare una collaborazione sicura.
Come funzionano i processi KYC e KYB? Fasi dettagliate
Le 4 fasi del processo KYC: dalla raccolta alla sorveglianza
Il KYC segue le seguenti fasi:
1. L'identificazione dei clienti e la raccolta dei documenti
L'azienda o la banca chiede al cliente di fornire documenti per provare la sua identità. Si tratta spesso della carta d'identità o del passaporto in corso di validità. È necessario che i documenti contengano le informazioni essenziali (indirizzo, nome completo, data di nascita...), così come una foto per poter identificare fisicamente il cliente.
Le banche raccolgono in particolare questi documenti per giustificare l'identità dei clienti prima di lasciarli aprire un conto.
2. La verifica dei documenti ufficiali
I documenti ufficiali vengono verificati al fine di assicurarsi che non siano falsi e appartengano alle persone giuste. Per validare l'autenticità dei documenti d'identità, le aziende e le banche possono utilizzare diverse tecniche. Possono in particolare confrontare una foto del cliente con quella che si trova sul suo passaporto o sulla sua carta d'identità. È anche possibile utilizzare processi digitali come i PVID (fornitori di verifica d'identità a distanza).
3. La valutazione dei rischi
Certi clienti sono oggetto di verifiche più importanti, poiché possono presentare rischi più elevati. È in particolare il caso delle Persone Politicamente Esposte (PEP), che necessitano valutazioni più approfondite, applicate dall'Enhanced Due Diligence (EDD). Questo processo rafforzato permette di verificare che queste persone non siano legate ad attività illegali come la corruzione o il riciclaggio di denaro, e che non abbiano già fatto oggetto di sanzioni.
4. La sorveglianza continua
Il KYC non si ferma dopo la verifica dei documenti e la validazione del cliente. Una sorveglianza regolare è indispensabile per controllare le transazioni finanziarie e individuare eventuali comportamenti inusuali che possono essere il segno di un'attività illegale. Può trattarsi di un cambiamento nelle abitudini del cliente, come importi di transazioni o frequenze che escono dall'ordinario.
Le 3 fasi del processo KYB: verifica delle aziende partner
Le fasi del processo KYB sono abbastanza simili a quelle del KYC. Infatti, gli obiettivi rimangono gli stessi, solo le entità controllate sono diverse. Il KYB serve a verificare l'identità dei partner commerciali e altri collaboratori professionali. Si mette quindi in atto così:
1. Raccogliere le informazioni dell'azienda
I documenti raccolti sono l'indirizzo dell'azienda, i documenti di registrazione (iscrizione Partita IVA/Codice Fiscale, numero REA, visura camerale...). La verifica della Partita IVA è una tappa essenziale per confermare l'esistenza legale dell'azienda partner. Certi organismi possono anche richiedere altri documenti come gli statuti giuridici.
2. Verificare le informazioni
L'organismo che applica il KYB verifica poi le informazioni per assicurarsi che l'azienda con cui desidera collaborare sia reale e che la sua attività sia legale. Procede anche all'identificazione dell'UBO (Ultimo Beneficiario Effettivo), che rappresenta i proprietari reali dell'azienda. Questa verifica è utile per individuare eventuali società schermo.
Attenzione
La verifica dell'UBO è cruciale nel processo KYB. Permette di identificare i beneficiari effettivi ultimi che detengono più del 25% del capitale o dei diritti di voto, in conformità agli obblighi normativi europei. Trascurare questa tappa può esporre l'azienda a sanzioni e a rischi di frode.
Come il KYC, il KYB applica un sistema di verifica più importante per le persone politicamente esposte. Inoltre, l'organismo controlla i registri governativi al fine di assicurarsi che l'azienda partner non faccia oggetto di sanzioni internazionali.
3. Sorvegliare continuamente
La sorveglianza riguarda le transazioni effettuate dai partner B2B per prevenire qualsiasi attività sospetta, ma anche la sorveglianza mediatica (stampa, social network...), al fine di controllare la reputazione dei collaboratori e individuare qualsiasi elemento negativo.
KYC, KYB e firma elettronica: come garantire la conformità?
La verifica d'identità tramite KYC e KYB non si ferma alla raccolta di documenti. Deve anche garantire la tracciabilità e l'autenticità degli impegni presi dai clienti e dalle aziende. È qui che la firma elettronica gioca un ruolo chiave.
Perché la firma elettronica rafforza i processi KYC e KYB?
Nel quadro di un processo di onboarding cliente o di una relazione commerciale B2B, la firma elettronica permette di:
- Certificare l'identità del firmatario: grazie ai meccanismi di autenticazione (SMS, email, verifica biometrica), la firma elettronica rafforza la verifica KYC/KYB.
- Garantire la tracciabilità dei documenti: ogni firma è marcata temporalmente e messa in sicurezza, in conformità al regolamento eIDAS (n°910/2014).
- Accelerare i processi di conformità: digitalizzando la firma dei contratti, moduli di apertura conto, convenzioni o documenti normativi, le aziende guadagnano in rapidità e sicurezza.
- Assicurare il valore legale degli impegni: una firma elettronica avanzata o qualificata offre un valore probante equivalente a una firma manoscritta.
Yousign Verify: automatizza la verifica dell'identità e dei documenti
Con Yousign puoi:
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- Garantire la tracciabilità e la sicurezza di ogni transazione grazie alla marcatura temporale qualificata e alla conservazione sicura delle prove.
- Accelerare i processi di onboarding: ridurre di diversi giorni i tempi di convalida di clienti e partner grazie all'automazione.
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Quali sono le principali sfide del KYC e del KYB?
Una delle sfide principali del KYC è contrastare i tentativi di furto d'identità, che possono portare ad attività illegali utilizzando le piattaforme finanziarie. Per questo il KYC utilizza diverse tecnologie che permettono di riconoscere l'identità dei clienti con documenti digitali. L'autenticità è anche verificata da sistemi di autenticazione biometrici, il che permette di lottare contro l'uso di falsi.
Il KYB affronta invece una sfida di taglia: un'assenza di metodo chiaro e universale per mettere in sicurezza al massimo ogni tappa del processo di verifica. Gli organismi che utilizzano il KYB devono quindi utilizzare diverse piattaforme e strumenti per moltiplicare le verifiche e controllare un certo numero di documenti. Possono per esempio consultare i registri commerciali o ancora applicare controlli AML come il KYC per avere una visione globale dell'identità e delle informazioni essenziali di un'azienda.
Inoltre, al di là della verifica d'identità, le istituzioni finanziarie devono ora garantire la loro resilienza operativa digitale di fronte alle minacce informatiche, una posta in gioco chiave affrontata da nuove normative.
Buono a sapersi
Per ottimizzare i vostri processi KYC e KYB, privilegiate soluzioni integrate che centralizzano la verifica d'identità, la gestione documentale e la firma elettronica. Questo riduce i rischi di errore, accelera i tempi di trattamento e migliora l'esperienza utente.
Quali tecnologie utilizzare per automatizzare KYC e KYB?
Il KYC e il KYB sono processi che utilizzano diverse tecnologie simili, al fine di verificare la conformità dei documenti, dei clienti per l'uno, delle aziende per l'altro. Ecco le tecnologie che sono frequentemente utilizzate in entrambi i casi:
Intelligenza artificiale e machine learning: rilevamento delle frodi
L'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico sono utilizzati per analizzare i comportamenti dei clienti nel quadro del KYC, al fine di rilevare le anomalie e prevenire le frodi. Queste tecnologie permettono anche di valutare i rischi che possono presentare le aziende partner in B2B, nel quadro del KYB.
Blockchain: messa in sicurezza e tracciabilità dei dati clienti
La blockchain decentralizza i dati dei clienti e permette di metterli in sicurezza e di verificarli. È per questo che è particolarmente efficace nel processo KYC. Facilita anche la tracciabilità delle transazioni tra le aziende, il che rafforza la sicurezza nel quadro del KYB. Crittografando e impedendo le modifiche dei dati, la blockchain permette di proteggere i documenti dei clienti e delle aziende contro i rischi di pirateria e frodi.
Buono a sapersi
La blockchain permette di mettere in sicurezza i dati clienti facilitando allo stesso tempo la loro condivisione tra organismi. Questo riduce i tempi di verifica e migliora l'interoperabilità tra i diversi attori del settore finanziario.
OCR (Riconoscimento Ottico): estrazione automatica dei documenti d'identità
L'OCR permette di estrarre automaticamente informazioni a partire da un documento, come una carta d'identità o un passaporto per esempio. Questo sistema è particolarmente utile nel processo KYC per verificare l'identità dei clienti. È anche utilizzato per il KYB, poiché permette di analizzare i documenti delle aziende e di verificare la loro autenticità.
Come mettere in atto un processo KYC e KYB efficace? 5 buone pratiche
1. Classificare i clienti e le aziende per livello di rischio
Tutti i clienti o aziende non presentano lo stesso livello di rischio, è per questo che un approccio personalizzato è necessario nel quadro del KYC e del KYB. I clienti e le aziende con un rischio più elevato necessitano più risorse, poiché le istituzioni devono procedere a verifiche più complete. È in particolare il caso delle persone politicamente esposte, o delle aziende che evolvono in settori sensibili, maggiormente esposte a rischi di frode. Categorizzare correttamente i clienti e le aziende permette quindi di fornire gli sforzi adeguati in funzione di ogni profilo.
2. Chiarire le procedure KYC e KYB internamente
Ogni organismo, azienda o istituzione deve mettere in atto procedure chiare internamente, affinché i team siano informati di ogni tappa del KYC o del KYB. Queste procedure devono dettagliare i mezzi utilizzati per la raccolta e la verifica dei dati, così come la messa in atto della sorveglianza.
L'efficacia dei dispositivi di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (LCB-FT) dipende in particolare dalla corretta attuazione delle misure di vigilanza.
3. Formare i team agli strumenti di verifica d'identità
Il personale chiamato a partecipare al KYC o al KYB deve essere correttamente formato. Ogni collaboratore deve padroneggiare gli strumenti messi in atto, così come la procedura. È grazie a una perfetta conoscenza del processo che il personale sarà in grado di rilevare comportamenti sospetti, eventuali frodi, e di evitare errori.
4. Utilizzare tecnologie performanti (IA, blockchain, OCR)
L'intelligenza artificiale, l'apprendimento automatico, o ancora la blockchain sono tecnologie efficaci e moderne per automatizzare il trattamento dei dati e garantire la sicurezza delle transazioni. Per ottimizzare i processi KYC e KYB, gli organismi hanno tutto l'interesse a scegliere gli strumenti più performanti e a utilizzarli in maniera giudiziosa.
5. Aggiornare i dati clienti e aziende regolarmente
Il KYC e il KYB necessitano una sorveglianza continua, così come aggiornamenti regolari dei dati. Per facilitare gli aggiornamenti, le aziende possono mettere in atto sistemi automatici, e realizzare audit per verificare che tutti i dati siano ben attualizzati.
Checklist KYC/KYB: 5 tappe per riuscire la vostra messa in conformità
Le 5 tappe per riuscire la vostra messa in conformità KYC/KYB:
- Tappa 1 – Identificare gli obblighi legali: Verificare le normative applicabili al vostro settore (AML, direttive antiriciclaggio, regolamento eIDAS).
- Tappa 2 – Scegliere i buoni strumenti: Selezionare soluzioni tecnologiche performanti (IA, OCR, blockchain, verifica d'identità a distanza).
- Tappa 3 – Formare i vostri team: Organizzare formazioni regolari per i vostri collaboratori sui processi KYC/KYB e le nuove minacce.
- Tappa 4 – Automatizzare la raccolta e la verifica: Ridurre i tempi e gli errori automatizzando i processi di verifica e sorveglianza.
- Tappa 5 – Sorvegliare e aggiornare continuamente: Mettere in atto una sorveglianza continua dei clienti e partner, e attualizzare regolarmente i dati.
Conclusione
Il KYC e il KYB sono procedure essenziali per garantire la sicurezza delle transazioni in B2C e in B2B. Il primo si concentra sui clienti privati, mentre il secondo mira alle aziende. Tuttavia, i due processi presentano similarità nei loro obiettivi, nei loro processi, e nelle tecnologie utilizzate.
Con lo sviluppo rapido delle nuove tecnologie come l'IA, il KYC e il KYB conosceranno inevitabilmente evoluzioni significative nei prossimi anni. Possiamo in particolare prevedere uno sviluppo rapido dell'automazione e un aumento della sicurezza. Un'evoluzione nelle normative legali è anche da prevedere, soprattutto per il KYB che evolve attualmente in un quadro legale meno denso del KYC.
Integrando soluzioni di verifica d'identità e di firma elettronica, potete semplificare i vostri processi di conformità garantendo allo stesso tempo la sicurezza e la tracciabilità delle vostre transazioni.
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FAQ
- Perché il KYC è così diffuso nelle aziende e negli organismi finanziari?- Il KYC permette di mettere in sicurezza le transazioni finanziarie controllando l'identità e i comportamenti dei clienti. Di conseguenza, diverse leggi e normative ne impongono l'utilizzo, in particolare nelle banche. Il KYC è obbligatorio per conformarsi alle norme AML (Anti-Money Laundering) e alle direttive europee antiriciclaggio (5AMLD, 6AMLD). 
- Perché il KYB è importante per mettere in sicurezza una transazione B2B?- Nel quadro di una transazione B2B, il KYB gioca un ruolo primordiale a livello della sicurezza, poiché assicura: - La conformità commerciale dell'azienda partner.
- La lotta contro i rischi di frode da parte di aziende fittizie o fraudolente.
- La trasparenza delle transazioni grazie alla verifica dell'identità dell'azienda e dei suoi beneficiari effettivi ultimi (UBO).
 
- A cosa serve la Due Diligence nel quadro del KYB?- Questa analisi più approfondita permette di verificare la solvibilità dell'azienda, la sua reputazione nazionale e/o internazionale, i suoi precedenti giudiziari e di controllare l'IVA. La Due Diligence rafforzata (Enhanced Due Diligence) è particolarmente raccomandata per le aziende che presentano un rischio elevato o che evolvono in settori sensibili. 
- Quali sono i documenti da fornire nel quadro del KYB?- Tutti gli organismi non chiedono necessariamente gli stessi documenti al momento della procedura KYB. Tuttavia, i documenti più frequentemente richiesti sono: - Il documento d'identità del rappresentante legale dell'azienda.
- La visura camerale di meno di 3 mesi.
- Lo statuto della società.
- L'IBAN dell'azienda.
- L'identificazione dei beneficiari effettivi ultimi (UBO).
 
- Le aziende devono utilizzare il KYC e il KYB, o scegliere tra i due?- Se le aziende gestiscono transazioni con clienti privati, devono utilizzare il KYC. Se le transazioni sono realizzate in B2B (tra aziende), devono utilizzare il KYB. Di conseguenza, tutti gli organismi che sono chiamati a gestire questi due tipi di transazioni devono utilizzare sia il KYC che il KYB. È in particolare il caso delle banche, dei marketplace, o di qualsiasi azienda che collabora con privati e professionisti. 
- Quali tecnologie sono utilizzate per automatizzare il KYC e il KYB?- Le principali tecnologie utilizzate sono l'intelligenza artificiale (IA) e il machine learning per rilevare le anomalie, la blockchain per mettere in sicurezza e tracciare i dati, e il riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) per estrarre automaticamente le informazioni dai documenti d'identità e dai documenti aziendali. Queste tecnologie permettono di accelerare i processi, di ridurre gli errori umani e di rafforzare la sicurezza. 

 
 

