Ogni azienda nel corso della sua vita può affrontare periodi di trasformazione e di crisi. Quando questo avviene, uno dei più importanti strumenti in mano agli imprenditori per spingere la crescita è la ristrutturazione aziendale.
Nel post di oggi discuteremo di questo importante tema, offrendo una definizione e una panoramica sulla ristrutturazione aziendale.
Cos'è esattamente una ristrutturazione aziendale?
La ristrutturazione aziendale è un ampio processo che ha lo scopo di trasformare a livello organizzativo un'azienda al fine di migliorarne l'efficienza e la produttività, o ancora per spingerla in una nuova direzione in termini di prodotti/servizi offerti, o di mercati di attività.
È importante sottolineare che gli interventi sono di ampia portata, e hanno lo scopo di modificare significativamente l'azienda sia nella struttura organizzativa che, spesso, nei processi produttivi, con conseguenze importanti a livello di forza lavoro, stabilimenti, dipartimenti, strategie e via dicendo.
Quando viene in genere effettuata una ristrutturazione aziendale
La ristrutturazione aziendale è una risposta a eventi quali:
- crisi – in questo caso si parla spesso di turnaround aziendale, un insieme di processi volti a invertire l'andamento in negativo dell'azienda e farle recuperare stabilità e redditività;
- acquisizioni e fusioni – un cambiamento importante come l'acquisizione da parte di un'altra azienda o la fusione porta inevitabilmente con se anche delle importanti modifiche organizzative, spesso per evitare la presenza di figure e dipartimenti ridondanti;
- cambiamenti nelle strategie di mercato – è il caso di un'azienda che decide di cambiare direzione per quanto riguarda il prodotto/servizio offerto, o il mercato di riferimento;
- importanti innovazioni tecnologiche – pensiamo all'impatto massiccio dell'IA sul mondo del lavoro, con moltissimi uffici e interi settori in cui la forza lavoro è stata ridimensionata in modo radicale.
Nota:
Nonostante tutti questi casi siano possibili, occorre sottolineare che in genere il termine ristrutturazione aziendale va di pari passo con quello di crisi, o comunque di difficoltà da parte dell'azienda, vuoi per problematiche macroeconomiche e vuoi per errori strategici.
Cosa dice la legge
Come ogni ambito dell'attività di impresa, anche la ristrutturazione aziendale è regolamentata da una serie di norme. In Italia, queste sono incluse nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII) del 15 luglio 2022, recentemente modificato dal D.lgs. n. 136/2024.
Il CCII stabilisce una serie di strumenti che gli imprenditori possono utilizzare per consentire all'azienda di recuperare la propria capacità produttiva in caso di crisi e di favorire la continuità dell'impresa. Tali strumenti possono anticipare l'insorgere della crisi vera e propria e dunque prevenirla (come la composizione negoziata della crisi d'impresa) o intervenire in seguito, e qui parliamo appunto di strumenti per la ristrutturazione d'impresa.
Questi ultimi possono essere di tipo stragiudiziale o giudiziale. Gli strumenti stragiudiziali sono:
- Il piano attestato di risanamento – viene creato dall'imprenditore e attestato da un professionista regolarmente iscritto all'Albo dei gestori della crisi d'impresa, che ne attesta la veridicità dei dati e la fattibilità in termini economici. Include un accordo con i creditori che può includere nuovi finanziamenti, rateizzazioni dei debiti, o condoni.
- L'accordo di ristrutturazione dei debiti – possibile se l'attività è di tipo commerciale, artigiana o agricola, viene stipulato tra l'imprenditore e i creditori in una percentuale che non può superare il 60%. L'accordo può anche essere di tipo agevolato, e allora la percentuale può ridursi al 30%Vi sono poi le soluzioni di tipo giudiziale, che devono dunque essere approvate da un tribunale:
- Il concordato preventivo – ha lo scopo di evitare il fallimento e tutela il debitore, che deve ricevere un trattamento non peggiore di quello eventualmente ottenuto in caso di liquidazione dell'azienda;
- La liquidazione giudiziale – nota in passato come fallimento.
Questi strumenti possono essere inclusi in un piano di ristrutturazione aziendale.
La firma elettronica sempre al fianco della tua azienda
Come funziona un piano di ristrutturazione aziendale
Un piano di ristrutturazione aziendale è dunque una mappa dei cambiamenti che l'azienda dovrà affrontare per ritrovare competitività e produttività. Si articola in una fase di analisi in cui vengono analizzate le ragioni delle difficoltà dell'azienda, una fase decisionale in cui si delinea la nuova strategia, e una fase operativa in cui vengono intraprese le azioni necessarie per il nuovo corso dell'azienda.
Il piano di ristrutturazione aziendale può includere interventi come:
- la riorganizzazione dell'azienda in termini di dipartimenti, stabilimenti produttivi, figure dirigenziali e così via;
- la riduzione dei costi operativi, ad esempio attraverso una revisione della struttura organizzativa, l'adozione di nuove tecnologie e modalità produttive (ad esempio con ampio uso dell'automazione e della digitalizzazione), o il trasferimento in aree meno costose;
- la riduzione della forza lavoro, attraverso i licenziamenti. In alternativa, in caso di crisi temporanea l'azienda può accedere agli ammortizzatori sociali, come la Cassa integrazione ordinaria (CIGO) o quella straordinaria (CIGS).
Il licenziamento per riorganizzazione aziendale
Come abbiamo spiegato in un precedente articolo sulle differenze tra contratto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato, la legge garantisce all'imprenditore il diritto di licenziare i lavoratori a patto che sussistano determinate condizioni. Tra queste, ci sono i giustificati motivi oggettivi, come la riduzione del personale dovuta a una crisi dell'azienda.
Affinché un licenziamento per riorganizzazione aziendale sia considerato legittimo, occorre che:
- esistano delle esigenze aziendali oggettive e dimostrabili, come un calo del fatturato, l'esigenza di automatizzare i processi produttivi, cambiamenti macroeconomici e via dicendo;
- esista un nesso causale diretto che lega il piano di riorganizzazione aziendale e il licenziamento, ovvero deve essere dimostrabile che, in seguito al piano, il posto di lavoro soppresso non sia più necessario;
- il lavoratore licenziato non sia ricollocabile in un'altra mansione all'interno dell'azienda, anche in seguito a una formazione;
- la riorganizzazione sia definitiva e non temporanea.
Occorre infine sottolineare che sta al datore di lavoro dimostrare l'esistenza di tutti questi requisiti, e che laddove non sia possibile dimostrarla il licenziamento può essere considerato illegittimo e il lavoratore può essere reintegrato.
Come creare e attuare un piano di ristrutturazione aziendale
Come avrai di certo compreso, la ristrutturazione aziendale è un processo complesso che, allo scopo di migliorare l'efficienza operativa e riportare l'azienda ad essere vincente sul mercato, deve muoversi all'interno del perimetro delimitato dalla legge. Quest'ultima cerca di mediare tra il principio di libera impresa, la tutela dei debitori e quella dei lavoratori.
Ma come si fa, dunque, a redigere un piano di ristrutturazione aziendale? E quali sono le figure coinvolte? Scopriamo le diverse fasi della riorganizzazione aziendale e il loro funzionamento.
Analisi
La prima fase, quella che getta le fondamenta per ogni passo successivo, è quella dell'analisi. Serve a scoprire le ragioni della crisi vissuta dall'azienda, a valutare l'attuale stato dell'azienda e il suo posizionamento nel mercato di riferimento, così come le tendenze del mercato stesso. Vengono dunque studiati i bilanci, la situazione debitoria, i flussi di cassa, ma anche le risorse dell'azienda in termini di strutture e competenze, così come l'andamento del mercato.
Lo scopo è naturalmente quello di ottenere un quadro completo dell'azienda stessa, del contesto economico in cui si muove e delle ragioni che l'hanno condotta alle attuali difficoltà.
In questa fase, le figure coinvolte sono sia interne all'azienda (come il management e gli analisti) e sia esterne, tramite l'impiego di consulenze.
Strategia
In secondo luogo, viene avviata una fase strategica che prevede l'elaborazione di una serie di obiettivi da raggiungere e di diversi scenari, tra cui ne viene selezionato uno che offre le migliori prospettive.
La strategia da adottare include non solo il fine ultimo del piano di ristrutturazione, ma anche le tempistiche per raggiungerlo, le aree dell'azienda su cui agire, le risorse da impiegare e ogni altro aspetto utile a portare a termine il turnaround dell'impresa.
Il cardine di questa fase è il top management dell'azienda, che dovrà assumere le decisioni strategiche.
Attuazione
A differenza di quanto avvenuto con le fasi precedenti, l'attuazione prevede un coinvolgimento a ogni livello dell'organigramma aziendale, almeno nelle aree di intervento. Questo significa il management operativo, finanziario, le risorse umane e così via. Ma saranno obbligatoriamente coinvolti anche soggetti esterni, come le rappresentanze sindacali, i revisori legali, ed eventuali enti pubblici.
Idealmente, al termine della fase di attuazione, l'impresa ha superato le problematiche che l'hanno condotta alla crisi e ha reso i suoi processi più efficienti e produttivi, al fine di andare incontro al futuro con fiducia. Non solo, ma ha anche implementato dei sistemi per il controllo di gestione efficienti e in grado di intervenire in caso riemergano problematiche.
Rendi la tua impresa a prova di futuro con la firma elettronica di Yousign
Gli strumenti di digitalizzazione possono essere grandi alleati per ridurre i costi, velocizzare i processi, rendere la tua azienda conforme alla legge e, in generale, più capace di affrontare le sfide specifiche della nostra epoca e di quella a venire.
Con la firma elettronica di Yousign hai sempre a portata di mano una soluzione digitale per la firma dei tuoi documenti da remoto, che consente di semplificare e velocizzare le tue relazioni con dipendenti, partner, clienti, fornitori e Pubblica Amministrazione.
Scopri tutte le funzionalità che offriamo prenotando una demo gratuita con un nostro consulente che ti mostrerà il funzionamento della nostra piattaforma e ti spiegherà in che modo Yousign può essere utile alla tua azienda. Oppure passa direttamente al periodo di prova gratuito di 14 giorni, senza impegno e senza bisogno di alcuna carta di credito!
FAQ
Quali indicatori suggeriscono che un'azienda ha bisogno di una ristrutturazione?
Tutti gli indicatori di una crisi, dall'incapacità di ripagare i debiti a un calo importante nelle vendite o nella redditività.
In che modo posso sviluppare un piano di ristrutturazione aziendale?
La creazione di un piano di ristrutturazione aziendale si articola su tre fasi: una fase di analisi e di diagnosi degli errori che hanno condotto alla crisi; una fase di elaborazione strategica; una fase di attuazione della strategia.
Quali sono le sfide più comuni durante un processo di ristrutturazione aziendale?
Tra le sfide più comuni ci sono il reperimento delle risorse per risollevare l'azienda, la contrattazione dei debiti, la necessità di agire a norma di legge per quanto riguarda, ad esempio, i licenziamenti collettivi.
In che modo le aziende possono misurare il successo di una ristrutturazione aziendale?
Il successo di un processo di ristrutturazione aziendale è misurabile grazie all'inversione di rotta dell'azienda, che riprende a crescere dopo una fase di crisi. Aumentano quindi la redditività e la produttività, si riducono i debiti e le perdite.
Passa alla firma elettronica pensata per le aziende come la tua
Prova la soluzione di firma di Yousign
