Desideri lanciare un e-commerce nell'ottica di spingere le vendite della tua azienda su un nuovo canale, o addirittura di creare una nuova impresa da zero? Allora questo articolo fa per te. Ti guideremo in una tematica cruciale per la tua attività, ovvero la conclusione del contratto e-commerce a norma di legge.
Nel mondo del commercio elettronico, i contratti digitali rappresentano il fondamento giuridico di ogni transazione. La normativa italiana e europea tutela fortemente i consumatori che acquistano online, imponendo obblighi precisi ai venditori. Comprendere questi obblighi non è solo una questione di conformità legale, ma anche di fiducia e reputazione per il tuo business.
In questa guida completa, esploreremo la normativa di riferimento per i contratti e-commerce in Italia, i diritti fondamentali dei consumatori, le informazioni obbligatorie da includere nei tuoi contratti e le modalità di firma più sicure per proteggere sia te che i tuoi clienti.
Sintesi in breve:
- Normativa di riferimento: I contratti e-commerce sono regolati dal Codice del Consumo (D.Lgs 206/2005), dal Decreto legislativo 70/2003 sul commercio elettronico e dal GDPR per la protezione dei dati personali.
- Contratto a distanza: È un contratto concluso senza presenza fisica tra venditore e consumatore, con tutele specifiche previste dalla legge italiana indipendentemente dalla sede del venditore.
- Diritto di recesso: Il consumatore ha 14 giorni solari dalla consegna del bene per restituirlo senza motivazione, con alcune eccezioni per beni personalizzati o contenuti digitali.
- Garanzia legale: Copre i difetti del bene esistenti al momento della consegna che si manifestano entro 24 mesi, con durata minima di 12 mesi per i beni usati.
- Firma elettronica: La modalità point and click ha valore legale limitato in caso di controversie. Per maggiore sicurezza, si consiglia l'uso di firma elettronica avanzata o qualificata con valore probante equivalente alla firma autografa.
Qual è la normativa di riferimento per i contratti e-commerce
La normativa chiave per la vendita di beni e servizi online è il Codice del Consumo, ovvero il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, ed è da questo che proverranno la maggior parte delle informazioni di questa guida.
Tuttavia, bisogna anche tenere presente:
- il Codice Civile in tutte le norme relative agli aspetti fondamentali del rapporto contrattuale
- il Decreto legislativo 70/2003, che recepisce la direttiva europea sul commercio elettronico e regola i servizi della società dell'informazione
- il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati), in materia di protezione dei dati personali del consumatore
Queste tre fonti normative si integrano per garantire un quadro completo di tutela dei consumatori nelle transazioni digitali, assicurando trasparenza, sicurezza e conformità legale in ogni fase del processo di vendita online.
Cos'è esattamente un contratto a distanza e quali sono le sue caratteristiche
Per avere una definizione esatta di contratto a distanza, ci rifacciamo al Codice del Consumo, che nell'art. 45, comma 1 lo descrive come: "qualsiasi contratto concluso tra il professionista e il consumatore nel quadro di un regime organizzato di vendita o di prestazione di servizi a distanza senza la presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore, mediante l'uso esclusivo di uno o più mezzi di comunicazione a distanza fino alla conclusione del contratto, compresa la conclusione del contratto stesso."
Rientrano in questa categoria, dunque, tutte le vendite che hanno per oggetto un bene o servizio che viene consegnato a domicilio, che siano avvenute tramite internet, telefono, per corrispondenza o con qualunque altro strumento di contatto da remoto.
Bisogna poi anche dire che nel contratto di vendita a distanza non c'è trattativa, ovvero è il venditore che impone le condizioni generali di vendita, che l'acquirente può accettare o meno.
Tale accettazione può avvenire, ad esempio, con un sistema di point and click (vale a dire che il consumatore clicca su un tasto virtuale o spunta una casella), quando i dati di pagamento vengono inseriti, o quando l'acquirente riceve la conferma dell'ordine.
Come si può leggere sempre nella definizione, il Codice del Consumo si applica solo alle vendite eseguite da professionisti/aziende verso i consumatori (rapporti B2C), e non riguarda dunque le vendite B2B.
Per quanto concerne le transazioni tra imprese, si applicano le norme generali del Codice Civile e il Decreto legislativo 70/2003, ma a parte questi non sono previste limitazioni specifiche nella forma contrattuale, che può essere stipulata liberamente (ripetiamo, fatte salve le disposizioni delle norme citate) tra le parti.
La normativa ha invece voluto tutelare maggiormente i consumatori, percepiti come parte debole in un contratto di vendita a distanza, dal momento che non possono vedere e verificare di persona la merce. Andiamo dunque a vedere in che modo lo fa.
I diritti e le tutele dei consumatori nei contratti a distanza (incluso l'e-commerce)
Il Codice del Consumo, dicevamo, limita significativamente la libertà contrattuale nelle vendite a distanza, incluse quelle online. Vediamo in che modo:
Luogo di conclusione del contratto
Un primo punto da sottolineare è il luogo in cui il contratto si considera concluso, che è la residenza del consumatore. In questo modo, anche in caso l'azienda venditrice si trovi all'estero, il consumatore è tutelato dalla normativa del suo Paese.
Questa disposizione è fondamentale perché garantisce che, indipendentemente dalla sede legale del venditore, il consumatore possa sempre fare riferimento alle leggi italiane in caso di controversia.
Obblighi informativi del venditore
Prima che il contratto sia siglato, il venditore è tenuto a tutta una serie di obblighi informativi (art. 49 del Codice del Consumo), vale a dire che deve fornire al consumatore, in modo chiaro e comprensibile, tutta una serie di informazioni su se stesso (come la sua identità, il suo indirizzo, ecc.) e sul bene o servizio acquistato.
Queste informazioni devono essere facilmente accessibili e presentate in modo trasparente, prima che il consumatore effettui l'ordine. La mancanza di chiarezza in questa fase può comportare sanzioni e la nullità di alcune clausole contrattuali.
Riepilogo pre-ordine per l'e-commerce
Nel caso specifico del contratto di commercio elettronico, prima che l'ordine venga inoltrato il venditore deve riepilogare alcune informazioni fondamentali per il consumatore, che sono:
- le caratteristiche essenziali di ciò che viene acquistato, sia esso un bene o un servizio
- il prezzo totale, incluse le tasse, eventuali spese di consegna e altri costi accessori
- la durata del contratto (per servizi in abbonamento o contratti continuativi)
- la durata minima degli obblighi del consumatore inclusi nel contratto
- eventuali limitazioni che riguardano metodi di pagamento accettati e modalità di consegna (salvo se sono state comunicate in precedenza)
Diritto di recesso obbligatorio
Nelle clausole del contratto deve essere incluso il diritto di recesso, che garantisce al consumatore la possibilità di rescindere dal contratto entro 14 giorni. Vanno inoltre specificate le modalità in cui questo diritto va esercitato ed eventuali costi (ad esempio per il reso della merce).
Il diritto di recesso è uno dei pilastri fondamentali della tutela del consumatore nelle vendite a distanza e merita un approfondimento dedicato, che troverete nella sezione successiva.
Clausole vessatorie nulle
Sono nulle le clausole vessatorie (anche se accettate con una doppia firma) che stabiliscano che:
- il venditore non è responsabile (anche solo in parte) rispetto a morte o danno al consumatore che derivino da un'azione o da un'omissione del venditore stesso
- la garanzia per vizi del bene non viene applicata
- si applicano al contratto delle clausole che il consumatore non ha potuto visionare prima della conclusione dello stesso
Attenzione
Le clausole vessatorie sono automaticamente nulle anche se firmate dal consumatore. Il venditore non può limitare la propria responsabilità per danni alla persona del consumatore, e qualsiasi tentativo in tal senso non ha valore legale.
Spendiamo qualche parola in più su due delle questioni più importanti normate all'interno del Codice del Consumo, ovvero il diritto di recesso e la garanzia legale.
Il diritto di recesso: tutto quello che devi sapere
Per quanto riguarda il diritto di recesso, descritto a partire dall'articolo 52 del Codice del Consumo, vediamo le informazioni chiave da conoscere:
Durata del periodo di recesso
Il diritto di recesso stabilisce che il consumatore ha diritto a recedere dal contratto siglato a distanza (e-commerce, contratto telefonico, ecc.) entro 14 giorni solari dalla consegna della merce per i prodotti fisici o dalla stipula del contratto per i servizi.
Questo periodo inizia a decorrere dal giorno in cui il consumatore o un terzo da lui designato (diverso dal vettore) acquisisce il possesso fisico del bene.
Costi di restituzione
I costi per la restituzione del bene sono a carico del consumatore, a meno che il venditore abbia omesso di comunicare tale informazione o non abbia specificato diversamente nelle condizioni generali di vendita.
Molti e-commerce di successo scelgono di offrire il reso gratuito come strategia commerciale per aumentare la fiducia dei clienti e ridurre le barriere all'acquisto.
Apertura della confezione
Il diritto di recesso non viene limitato dall'apertura della confezione o dalla mancata restituzione dell'imballaggio originale. Il consumatore ha il diritto di aprire il prodotto per verificarne le caratteristiche, esattamente come farebbe in un negozio fisico.
Buono a sapersi
Il consumatore può aprire la confezione e provare il prodotto senza perdere il diritto di recesso. Tuttavia, un uso prolungato che danneggi il bene o ne diminuisca significativamente il valore può comportare un rimborso parziale da parte del venditore.
Responsabilità per danni
Il consumatore è tuttavia considerato responsabile in caso di danni al bene che ne diminuiscano il valore oltre quanto necessario per verificarne le caratteristiche e il funzionamento.
Il diritto di recesso permette al consumatore di ispezionare e provare il bene acquistato, ma non di utilizzarlo estensivamente. Ad esempio, è possibile provare un paio di scarpe in casa, ma non indossarle all'esterno per un tempo prolungato. Se il venditore trova tracce di uso tali che il valore del bene risulta diminuito, può effettuare un rimborso parziale trattenendo una somma proporzionale al deprezzamento.
Modalità di rimborso
Il rimborso andrà effettuato utilizzando lo stesso metodo del pagamento della transazione iniziale, salvo accordo esplicito del consumatore per un metodo diverso. Il venditore deve effettuare il rimborso entro 14 giorni dal ricevimento della comunicazione di recesso.
Limitazioni al diritto di recesso
Bisogna poi sapere che esistono delle limitazioni al diritto di recesso, che riguardano una lunga serie di beni e servizi, tra cui:
- servizi completamente eseguiti, previo accordo espresso del consumatore, come ad esempio contenuti e servizi digitali
- beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati
- beni o servizi il cui prezzo fluttua sul mercato finanziario in modo tale che il venditore non può controllarlo
- beni che hanno una breve scadenza o che si deteriorano rapidamente
- beni sigillati che, dopo la consegna, sono stati aperti e che, per motivi igienici o sanitari, non possono essere restituiti (esempio: prodotti di bellezza, intimo)
- giornali, riviste e periodici (ad eccezione dei contratti di abbonamento)
- audio, video o software informatici sigillati le cui confezioni sono state aperte dopo la consegna
Queste eccezioni sono tassative e non possono essere ampliate arbitrariamente dal venditore nelle proprie condizioni generali di vendita.
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La garanzia legale: protezione per i difetti del bene
Per i beni nuovi, la garanzia legale ha una durata di due anni a partire dal momento in cui il bene stesso è consegnato all'acquirente. Ma cosa copre esattamente?
Cosa copre la garanzia legale
È importante sapere che la garanzia legale di due anni copre soltanto i difetti già esistenti al momento della consegna (e non sopravvenuti in seguito all'uso normale) che si manifestano entro 24 mesi.
La garanzia legale si applica quando il bene presenta difetti di conformità, ovvero quando:
- non è conforme alla descrizione fornita dal venditore
- non è idoneo all'uso particolare richiesto dal consumatore e portato a conoscenza del venditore al momento della conclusione del contratto
- non presenta le qualità e le prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo
Presunzione di esistenza del difetto
Per i primi 24 mesi dalla consegna, si presume che il difetto esistesse già al momento della consegna, salvo prova contraria da parte del venditore. Questo significa che l'onere della prova ricade sul venditore, che deve dimostrare che il difetto è sopravvenuto dopo la consegna.
Garanzia per beni usati
Per i beni usati, tale periodo di garanzia può essere concordato tra venditore e acquirente, ma non può essere inferiore a un anno dalla consegna del bene.
Differenza tra garanzia legale e commerciale
È importante distinguere la garanzia legale (obbligatoria per legge) dalla garanzia commerciale (facoltativa), che alcuni venditori o produttori offrono come servizio aggiuntivo. La garanzia commerciale non può mai sostituire o limitare la garanzia legale, ma solo integrarla con condizioni più favorevoli per il consumatore.
Tabella comparativa: Diritto di recesso vs Garanzia legale
Caratteristica | Diritto di recesso | Garanzia legale |
|---|---|---|
Durata | 14 giorni dalla consegna | 24 mesi dalla consegna (12 mesi per beni usati) |
Quando si applica | Sempre per contratti a distanza (salvo eccezioni) | Solo in caso di difetti di conformità esistenti alla consegna |
Motivazione richiesta | Nessuna (diritto di ripensamento) | Difetto o non conformità del bene |
Costi per il consumatore | Costo di restituzione (salvo diverso accordo) | Nessun costo (riparazione o sostituzione gratuita) |
Condizione del bene | Deve essere integro (uso limitato a verifica) | Può presentare difetti |
Limitazioni | Beni personalizzati, contenuti digitali, beni sigillati aperti | Difetti causati da uso improprio del consumatore |
I componenti essenziali di un contratto di e-commerce
Il Codice del Consumo stabilisce anche quali sono le informazioni che devono essere obbligatoriamente incluse all'interno del contratto di e-commerce. Vediamole nel dettaglio:
Informazioni sul venditore
- denominazione sociale completa
- numero di Partita IVA
- sede legale e indirizzo fisico del venditore
- indirizzo di posta elettronica e numero di telefono
- eventuale numero di iscrizione al Registro delle Imprese
Informazioni sulla transazione
- descrizione dettagliata delle caratteristiche essenziali del bene o servizio
- prezzo totale comprensivo di IVA e di tutte le altre tasse
- eventuali costi aggiuntivi (spedizione, gestione, ecc.)
- modalità di acquisto e di pagamento accettate
- modalità di conclusione del contratto
Informazioni su spedizione e consegna
- tempistiche di spedizione e modalità di consegna
- eventuali limitazioni geografiche
- procedura in caso di mancata consegna
Politiche di recesso e resi
- informazioni complete sul diritto di recesso
- modalità per esercitare il diritto di recesso
- modulo di recesso (facoltativo ma consigliato)
- policy per quanto riguarda i resi (ad esempio se il costo della spedizione è a carico del consumatore oppure no)
- indirizzo a cui restituire la merce
Responsabilità e garanzie
- responsabilità e limiti del venditore
- garanzia legale e modalità per farla valere
- eventuale garanzia commerciale aggiuntiva
- informazioni sull'assistenza post-vendita
Altre informazioni obbligatorie
- condizioni d'uso e regole di comportamento dell'utente in caso di vendita di servizi online con registrazione dell'utente
- informativa sulla privacy e sul trattamento dei dati personali (GDPR)
- durata del contratto (per servizi in abbonamento)
- modalità di risoluzione delle controversie (ODR - Online Dispute Resolution)
La presenza di tutte queste informazioni, in modo chiaro e facilmente accessibile, non è solo un obbligo di legge ma anche un elemento che costruisce fiducia con i tuoi clienti e riduce il rischio di contestazioni future.
Come far firmare un contratto e-commerce in modo sicuro
Nella maggioranza dei casi, come abbiamo menzionato poco sopra (e come ci dice l'esperienza di tutti noi), la conclusione di un contratto e-commerce avviene semplicemente a seguito di un'accettazione dei termini e condizioni di vendita da parte del consumatore del tipo point and click. Vale a dire che il consumatore clicca su un pulsante o spunta una casella di accettazione. Ma tale approvazione vale quanto una comune firma?
Il valore legale della firma point and click
La risposta è: "dipende". In caso di controversie in cui la firma viene disconosciuta, è il giudice a decidere caso per caso se ritenerne valida la paternità oppure no. La semplice spunta o approvazione point and click non hanno infatti lo stesso valore legale di una firma autografa, e vengono considerate firme elettroniche "semplici" o "deboli".
Questo tipo di firma è sufficiente per la maggior parte delle transazioni B2C di valore limitato, ma presenta dei rischi in caso di contestazione, specialmente per contratti di valore elevato o in ambito B2B.
Importante
La firma point and click non garantisce sempre protezione legale in caso di controversia. Per contratti di valore elevato o transazioni B2B, è fortemente consigliato l'uso di firma elettronica avanzata o qualificata, che offrono un livello di sicurezza e validità probante molto superiore.
Soluzioni di firma più sicure per l'e-commerce
Se nei tuoi contratti, specialmente in quelli B2B o per beni e servizi di valore elevato, vuoi garantirti una validità legale certa della firma dovrai implementare delle procedure che includano una firma elettronica avanzata o una firma elettronica qualificata.
Queste tipologie di firma offrono:
- Identificazione certa del firmatario attraverso meccanismi di autenticazione forte
- Integrità del documento garantita da sistemi di crittografia
- Non ripudiabilità della firma (il firmatario non può negare di aver firmato)
- Valore probante equivalente alla firma autografa in caso di controversia legale
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La soluzione di firma elettronica pensata da noi di Yousign ti permette di implementare queste tipologie di firma nelle tue procedure di vendita in modo semplice e conforme alla normativa, incluso il GDPR e il regolamento eIDAS.
Perché Yousign è la scelta ideale per l'e-commerce
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Conclusione
La gestione corretta dei contratti digitali nell'e-commerce non è solo una questione di conformità legale, ma rappresenta un elemento fondamentale per costruire fiducia con i tuoi clienti e proteggere la tua attività da potenziali controversie.
Abbiamo visto come il Codice del Consumo, il Decreto legislativo 70/2003 e il GDPR lavorino insieme per garantire un equilibrio tra le esigenze dei venditori e la tutela dei consumatori. Rispettare queste normative significa non solo evitare sanzioni, ma anche offrire un'esperienza d'acquisto trasparente e professionale che fidelizza i clienti.
Ricorda: investire in soluzioni di firma elettronica sicure e conformi alla normativa è un investimento nella crescita sostenibile del tuo e-commerce.
FAQ
Quali informazioni deve contenere un contratto di e-commerce?
Un contratto di e-commerce deve per legge contenere una serie completa di informazioni, tra cui: i dati identificativi del venditore (denominazione sociale, Partita IVA, sede legale), le informazioni di contatto, la descrizione dettagliata del bene o servizio, il prezzo totale comprensivo di IVA e spese accessorie, la modalità di consegna e di pagamento, le informazioni complete riguardanti il diritto di recesso (durata, modalità di esercizio, eventuali costi), la garanzia legale e le modalità per farla valere, e l'informativa sul trattamento dei dati personali secondo il GDPR.
Quali sono i diritti dei consumatori nelle transazioni digitali?
I più importanti diritti dei consumatori che acquistano su internet sono il diritto di recesso e la garanzia legale. Il diritto di recesso è il diritto al ripensamento entro 14 giorni solari dalla consegna del bene, che permette al consumatore di restituire il prodotto senza necessità di motivazione (salvo alcune eccezioni come beni personalizzati o contenuti digitali). La garanzia legale, invece, è la garanzia contro i difetti di conformità del bene che si manifestano entro 24 mesi dalla consegna, con l'onere della prova a carico del venditore per i primi 24 mesi.
In che modo è possibile far firmare un contratto di e-commerce?
Nella maggior parte dei casi, un contratto di e-commerce tra un'azienda e un consumatore viene firmato con una modalità point and click, vale a dire cliccando un pulsante o spuntando una casella di accettazione. Questo metodo, però, non garantisce sempre il venditore in caso di controversie, poiché ha valore legale limitato. Firme elettroniche più sicure, come la firma elettronica avanzata e la firma elettronica qualificata, permettono di proteggersi maggiormente, con un valore legale e probante equivalente alla firma autografa, grazie a meccanismi di identificazione certa e crittografia.
Cosa succede se il venditore non rispetta il diritto di recesso?
Se il venditore non rispetta il diritto di recesso del consumatore (ad esempio rifiutando il reso entro i 14 giorni o non effettuando il rimborso entro i termini previsti), il consumatore può rivolgersi alle associazioni dei consumatori o presentare un reclamo all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Inoltre, può utilizzare la piattaforma ODR (Online Dispute Resolution) dell'Unione Europea per risolvere la controversia in modo extragiudiziale. In casi più gravi, può avviare un'azione legale per ottenere il rimborso e un eventuale risarcimento danni.
Le clausole vessatorie in un contratto e-commerce sono valide?
No, le clausole vessatorie sono automaticamente nulle anche se il consumatore le ha accettate firmando il contratto. Sono considerate vessatorie le clausole che, ad esempio, escludono o limitano la responsabilità del venditore per danni alla persona del consumatore, quelle che escludono la garanzia legale, o quelle che il consumatore non ha potuto visionare prima della conclusione del contratto. Queste clausole non hanno alcun valore legale e il consumatore può sempre farle valere come nulle in caso di controversia.
Come funziona la garanzia legale per i prodotti acquistati online?
La garanzia legale per i prodotti acquistati online ha una durata di 24 mesi dalla consegna del bene (12 mesi per i beni usati, se concordato) e copre i difetti di conformità esistenti al momento della consegna. Per i primi 24 mesi, si presume che il difetto esistesse già alla consegna, quindi l'onere della prova ricade sul venditore. Il consumatore può richiedere la riparazione o la sostituzione del bene senza costi aggiuntivi. Se né la riparazione né la sostituzione sono possibili, può ottenere una riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto con rimborso integrale.
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