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Aggiornato 6 Ago, 2024

Pubblicato 29 Set, 2023

Firma elettronica. Quanto è diffusa? I dati dell’indagine Ipsos

Huda Akhoudam

Huda Akhoudam

Content Marketing Intern @Yousign

Illustrazione: Lou Catala

Indice

Firmare documenti in remoto è un’abitudine sempre più diffusa, ma non tanti sanno che spesso le modalità adottate da molti non sono valide. Le firme scannerizzate o quelle su contratti fotografati da cellulare, non hanno infatti valore legale. Ai documenti cartacei c’è però un’alternativa: la firma elettronica, uno strumento con valore legale e giuridico garantito e riconosciuto dalle autorità europee, che consente di risparmiare tempo e ridurre lo spreco di carta.

Quanti hanno scelto la firma elettronica?

Ma quante persone effettivamente la utilizzano e in quali settori c’è maggiore prospettiva di crescita? Per rispondere a queste domande Yousign ha commissionato a Ipsos una survey anche con l’obiettivo di comparare abitudini e percezioni delle tre principali nazioni europee in cui è diffusa: Italia, Francia e Germania. Da questa ricerca emerge che Il 90% degli italiani vorrebbe sostituire la carta con il digitale, rispetto al 73% dei francesi e all’82% dei tedeschi. Guardando però alla diffusione della firma elettronica, il primato per percentuale di utilizzo spetta alla Francia con l’87%, seguita da Italia (75%) e Germania (61%).

In quali situazioni viene utilizzata la firma elettronica?

Per quanto riguarda il contesto di utilizzo, in tutte le nazioni è usata soprattutto per gestire attività amministrative di routine, mentre al secondo posto in Italia (34%) e Francia (40%) ci sono le assicurazioni e in Germania la firma online di procure (34%). Il contesto assicurativo è particolarmente esemplificativo, in quanto la firma in pdf consente sia di agevolare la stipula dell’assicurazione in remoto, ma anche di dematerializzare i documenti quando la firma è in presenza: si pensi alla comodità di ricevere via email sul cellulare il contratto e poterlo direttamente firmare e poi archiviare tutti i documenti, rispetto ad avere decine di fogli che si rischia di perdere. 

Al terzo posto per percentuale di Italiani, ci sono poi le attività amministrative legate al lavoro: dalla firma della lettera di assunzione, fino al contratto vero e proprio e ai successivi adempimenti burocratici, sono molte le occasioni in cui può essere utile soprattutto in un contesto sempre più orientato allo smart working, poter firmare un contratto direttamente online. 

Utili anche per acquisti e affitti di case e auto: in particolare la Francia è dove viene maggiormente per gli immobili (16%), mentre l’Italia è al primo posto tra le nazioni che la usano per firmare in pdf contratti legati ai veicoli (9%). Infine da notare che, anche se ancora non particolarmente diffuso, anche in momenti importanti della vita come ad esempio i matrimoni, è possibile utilizzare la firma elettronica. Le percentuali sono ridotte: in Italia, la nazione in cui è più diffusa, sono solo il 4% coloro che l’hanno introdotta, ma nell’ottica di una digitalizzazione anche di aspetti legati alla pubblica amministrazione possono esserci prospettive di crescita.

Perché le persone scelgono la firma elettronica?

I motivi per cui è utilizzata maggiormente in tutte e tre le nazioni sono: la possibilità di firmare ovunque, la maggiore rapidità e anche l’impatto positivo sull’ambiente dovuto al risparmio di carta. L’Italia è invece la nazione per cui è più importante la sicurezza: il 29% degli italiani crede infatti che la firma elettronica consenta un’autenticazione più sicura, mentre il 21% crede che garantisca una maggiore protezione dei dati rispetto alla carta.

In quali settori la firma elettronica potrà rivoluzionare il modo di fare business

Infine Francesi, Tedeschi e Italiani credono che sia prioritaria la diffusione della firma elettronica per i documenti legati alla pubblica amministrazione. Gli Italiani sono anche molto interessati alla diffusione del suo utilizzo nel mondo del banking e della finanza (51%), seguiti dai Francesi (43%), mentre sono più freddi su questo aspetto i tedeschi. Nel settore sanitario vorrebbero vederla diffusa gli Italiani (47%) e i tedeschi (45%), mentre sono più scettici i francesi (31%).

Metodologia di ricerca

La ricerca basata su survey è stata condotta da Ipsos per Yousign su un campione di 3.000 intervistati su tre nazioni (1.000 italiani, 1.000 francesi e 1.000 tedeschi). 

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