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I vantaggi dei contratti a tempo indeterminato per le PMI

I vantaggi dei contratti a tempo indeterminato per le PMI

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Ancora oggi considerato il contratto di lavoro “base”, anche se non è più l'unico disponibile per le imprese, il contratto di lavoro a tempo indeterminato offre una serie di vantaggi importanti sia ai lavoratori che alle imprese, pur se queste ultime possono ricavarne anche qualche svantaggio.

Vediamo insieme i pro del contratto a tempo indeterminato nel caso specifico delle piccole e medie imprese con una panoramica completa.

Contratto a tempo indeterminato: qualche dato

Nonostante le molte tipologie contrattuali che hanno affiancato il contratto a tempo indeterminato a partire dagli anni '90, quest'ultimo, con oltre 11.750.000 dipendenti, risulta ancora di gran lunga il più utilizzato nel mondo dell'impiego privato italiano. A seguire, arriva il contratto a tempo determinato, che riguarda circa 2.550.000 lavoratori e lavoratrici.

Le statistiche dell'Inps ci dicono che il ricorso al contratto a tempo indeterminato – dopo anni di calo a beneficio delle forme di lavoro temporaneo o atipico – è in crescita, mentre scendono i contratti a tempo determinato. Merito delle misure del governo, che hanno reso più stringenti i limiti per il lavoro a tempo determinato da una parte, e più vantaggioso il ricorso all'indeterminato dall'altra. Ne parleremo meglio a breve.

Cos'è e come funziona esattamente il contratto a tempo indeterminato?

Detto in parole povere, il contratto a tempo determinato è una tipologia contrattuale di lavoro subordinato che ha una durata illimitata. Questo significa che non può essere interrotto in qualunque momento dal datore di lavoro, salvo precise circostanze che andremo a elencare.

Vediamo ora alcune caratteristiche chiave dei contratti a tempo indeterminato:

  • Il contratto a tempo indeterminato (ma questo vale anche per il tempo determinato) ha caratteristiche generali stabilite dal Codice Civile e che possono poi essere migliorate (mai peggiorate) dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL). Quest'ultimo, a sua volta, può essere migliorato (e mai peggiorato) da una contrattazione individuale tra dipendente e azienda.
  • Il lavoratore assunto ha l'obbligo di lavorare al servizio del datore di lavoro, dietro pagamento da parte di quest'ultimo di una retribuzione a tempo o a cottimo, e dei dovuti contributi previdenziali.
  • Il lavoratore assume anche una serie di diritti, tra cui congedi (come quello di maternità o di paternità), ferie (che non devono essere inferiori a quattro settimane all'anno), permessi, assenze per malattia retribuite, tredicesima e quattordicesima, scatti di anzianità, trattamento di fine rapporto (TFR).
  • Viene previsto un periodo di prova durante il qualche il rapporto di lavoro può essere interrotto senza preavviso da ciascuna delle due parti. Tale periodo può essere di massimo sei mesi.
  • Secondo la legge (e il particolare l'articolo 2105 del Codice Civile) il lavoratore non può agire in concorrenza con il datore di lavoro o divulgare informazione che possano danneggiare l'impresa. Tale obbligo può proseguire anche una volta terminato il rapporto di lavoro se in contratto viene inserita una clausola detta patto di non concorrenza.
  • Una volta concluso il periodo di prova, il lavoratore ha diritto a dimettersi dal posto di lavoro, salvo rispetto di un periodo di preavviso stabilito da contratto.
  • Il licenziamento del lavoratore da parte del datore di lavoro è invece limitato ad alcuni casi, che vediamo subito nel prossimo capitolo.

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Contratto a tempo indeterminato e licenziamento: come funziona?

Il contratto a tempo indeterminato può essere rescisso dal datore di lavoro solo in alcuni casi e seguendo delle procedure specifiche:

  • licenziamento individuale – è possibile per giusta causa (vale a dire per gravi comportamenti del lavoratore, come ad esempio furto o falso), giustificati motivi soggettivi (anche detto licenziamento disciplinare, è dovuto a infrazioni come assenze ingiustificate) o giustificati motivi oggettivi (motivi legati alla condizioni dell'azienda o a un alterazione delle sue esigenze produttive, ad esempio una crisi);
  • licenziamento collettivo – nel caso in cui i lavoratori colpiti da licenziamento siano più di uno, questi devono essere legati a una riduzione dell'attività dell'azienda o a una sua trasformazione, ad esempio il passaggio da un tipo di produzione a un altro, nel quale i lavoratori non hanno più ragione di essere impiegati.

Nel caso dei licenziamenti dovuti a ragioni aziendali, l'azienda deve dimostrarne la necessità al fine di salvare la produzione dell'azienda (o del reparto) o quantomeno di gestire meglio le risorse, e deve anche dimostrare l'impossibilità di adibire il lavoratore o i lavoratori colpiti ad altre mansioni, anche di livello più basso rispetto a quelle precedenti.

Staff leasing: il contratto di somministrazione a tempo indeterminato

Un caso particolare di contratto a tempo indeterminato è quello stipulato tra un lavoratore e un'Agenzia di somministrazione di lavoro. Tipologia introdotta nel 2003 con la cosiddetta Riforma Biagi (D.lgs 276/2003), prevede l'assunzione del lavoratore a tempo indeterminato da parte, appunto, di un'Agenzia di somministrazione che poi “presta” il lavoratore a un'azienda utilizzatrice senza che tra il lavoratore e quest'ultima esista un contratto di lavoro diretto.

Lo staff leasing può essere vantaggioso per le aziende utilizzatrici perché permette loro di approfittare di competenze necessarie alla loro attività senza doverle direttamente assumere, e quindi con la possibilità di interrompere la collaborazione in qualunque momento. Il lavoratore, a quel punto, riceve dall'Agenzia la cosiddetta “indennità mensile di disponibilità” fino al momento di un nuovo incarico.

I vantaggi dei contratti a tempo indeterminato per le PMI

Com'è facile intuire, rispetto ai contratti a tempo determinato quelli a tempo indeterminato offrono ai lavoratori il grande vantaggio della sicurezza e di una prospettiva a lungo termine per la propria carriera, permettendo loro di poter contare sul proprio posto di lavoro per progetti come l'acquisto di un immobile o la formazione di una famiglia. Senza tale certezza, i lavoratori vivono immersi in quella che si chiama la precarietà, con conseguenze a lungo termine di tipo economico, sociale e personale.

Il contratto a tempo indeterminato, dunque, rappresenta un pilastro della nostra società per come è esistita almeno dal secondo dopoguerra, quando a un salario certo corrispondeva una prospettiva serena verso il futuro e un relativo benessere.

Detto questo, esistono altri vantaggi che le singole aziende, e in particolare le piccole e medie imprese, possono ottenere dall'impiego dei contratti a tempo indeterminato:

  • Una prospettiva di lavoro stabile attira e conserva i talenti, invece di spingerli ad allontanarsi dall'azienda in cerca di opportunità migliori.
  • Allo stesso modo, dei lavoratori stabili sono dei lavoratori più investiti nel futuro dell'azienda e quindi più propensi a lavorare con impegno, offrire la loro visione, cooperare laddove vengono proposte nuove iniziative per il benessere dell'impresa.
  • A differenza del tempo indeterminato, il lavoro a tempo determinato è limitato da precise condizioni di legge che, se infrante, possono portare a sanzioni, risarcimenti o alla conversione automatica dei contratti da tempo determinato a indeterminato.
  • Ultimi ma non ultimi vogliamo citare i vantaggi in termini economici, grazie alle diverse agevolazioni messe in campo dalle istituzioni per spingere le aziende ad effettuare assunzioni a tempo indeterminato, di cui parliamo subito di seguito.

Insomma, anche se il contratto a tempo indeterminato può essere una modalità poco conveniente per le aziende laddove ci sono irregolarità nel volume di produzione o altre incertezze simili, se l'azienda ha una certa visibilità sul futuro rappresenta una tipologia contrattuale vantaggiosa poiché incentiva i lavoratori a rimanere e ad impegnarsi per l'avvenire dell'impresa. Inoltre, esistono notevoli benefici in termini di agevolazioni governative.

Gli incentivi e dei bonus per PMI per le assunzioni a tempo indeterminato

Vediamo ora una rapida panoramica dei bonus e incentivi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato.

Decontribuzione Sud per le PMI

Importante incentivo per le imprese delle regioi svantaggiate del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), prevede un esonero contributivo per i lavoratori a tempo indeterminato che ha lo scopo di incentivare le microimprese e le PMI ad assumere stabilmente dei lavoratori.

Scopriamo le caratteristiche di questa agevolazione e chi può usufruirne:

  • Possono accedervi le imprese con meno di 250 dipendenti e con un fatturato annuo di massimo 50 milioni di euro, o un bilancio annuo sotto i 43 milioni.
  • Sono inclusi i lavoratori assunti a tempo indeterminato entro la fine dell'anno precedente a quello di applicazione della misura.
  • La sede di lavoro deve trovarsi nelle regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, anche se la sede legale dell'azienda è altrove.
  • Sono escluse le aziende dei settori agricolo e domestico, quelle che non rispettano le quote di assunzione di soggetti disabili e quelle che hanno già ricevuto aiuti de minimis oltre i 300.000 euro nei tre anni precedenti.
  • L'agevolazione prevede un esonero parziale dei contributi della durata di cinque anni, dal 2025 al 2029, in percentuale decrescente. Si comincia con il 25% del 2025 per scender fino al 15% del 2029.
  • L'importo massimo dell'esonero andrà anch'esso a decrescere negli anni, ed è di 145 € mensili per lavoratore nel 2025, mentre scenderà a 75 € mensili per lavoratore nel 2029.

Bonus assunzioni ZES unica Sud

Ecco le caratteristiche di questo bonus:

  • Dedicato alle micro e piccole imprese operanti nella ZES unica Sud e che non hanno più di 10 dipendenti.
  • L'agevolazione si applica per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori over 35 e privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni. Sono inclusi coloro che hanno avuto un contratto di apprendistato non proseguito con contratto a tempo indeterminato.
  • Sono invece esclusi dirigenti, lavoratori domestici e contratti di apprendistato.
  • Lo sgravio contributivo è del 100% fino a massimo di 650 € mensili.
  • Anche qui, sono escluse le aziende che non rientrano in determinati criteri relativi ai licenziamenti.

Bonus donne

Altro importante incentivo, riguarda le lavoratrici ed è pensato per favorire l'occupazione stabile femminile in un contesto, quello italiano, in cui è ancora fortemente svantaggiata.

Scopriamo in dettaglio di cosa si tratta:

  • Il bonus è rivolto alle aziende e ai datori di lavoro privati, incluso il settore agricolo.
  • Prevede un esonero del 100% dei contributi previdenziali fino a un massimo di 650 € al mese per lavoratrice.
  • Sono incluse: 1) le donne prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, senza limiti di residenza. L'assunzione a tempo indeterminato deve essere avvenuta tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 e in questo caso l'esonero ha una durata di 24 mesi dalla data di assunzione; 2) le donne occupate in settori o professioni dove si sperimenta una grande disparità occupazionale tra donne e uomini, senza limiti di residenza. A seguito di assunzione avvenuta tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, la durata dell'esonero è di 12 mesi dalla data di assunzione.

Bonus assunzioni giovani under 30

Come si comprende dal nome, questo bonus è dedicato alle imprese che assumono giovani sotto i 30 anni:

  • Il bonus è indirizzato alle aziende private che assumono lavoratori sotto i 30 anni che non hanno mai avuto un impiego a tempo indeterminato.
  • L'ammontare del bonus, che può essere del 50% o del 100%, varia a seconda della casistica: 1) per nuove assunzioni e assunzioni a tempo determinato trasformate in indeterminato, anche con contratto di somministrazione, il bonus è del 50% fino a un massimo annuale di 3.000 euro. 2) percentuale e tetto massimo sono gli stessi anche per lavoratori mantenuti in azienda al termine del periodo di apprendistato. 3) il bonus sale al 100%, sempre con tetto di 3.000 euro, per l'assunzione a tempo indeterminato di studenti che, entro 6 mesi dal momento in cui hanno acquisito il titolo di studio, hanno svolto presso l'azienda un'alternanza scuola lavoro, un apprendistato professionalizzante, o un apprendistato di alta formazione e ricerca.
  • Sono escluse le aziende che hanno licenziato nei 6 mesi precedenti all'assunzione nella stessa unità produttiva e che non rispettano altri requisiti contrattuali, relativi ai licenziamenti, ecc.

Bonus assunzione giovani under 35

Simile al bonus precedente, ha le seguenti caratteristiche:

  • Si tratta di un esonero contributivo del 100% per massimo 24 mesi, fino a un tetto massimo di 500 euro mensili. Il tetto sale a 650 euro nella Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno.
  • Riguarda i lavoratori che hanno meno di 35 anni al momento dell'assunzione a tempo indeterminato o della trasformazione da contratto determinato a indeterminato.
  • I lavoratori non devono essere mai stati occupati con contratto a tempo indeterminato.
  • Possono beneficiarne le assunzioni che riguardano operai, impiegati o quadri. Sono dunque esclusi contratti di apprendistato, dirigenti e collaboratori domestici.

Maxi deduzione fino al 130 per cento

Questo super incentivo è dedicato alle aziende che assumono a tempo indeterminato persone in particolare condizione di svantaggio, come donne vittime di violenza, donne con almeno due figli minori e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, persone con disabilità e altri.

Bonus assunzione disoccupati, percettori di ADI e SFL

Prevede diversi contributi per le aziende che assumono a tempo pieno e indeterminato (ma anche determinato o stagionale) dei lavoratori disoccupati, che possono anche essere percettori di supporto per la formazione e il lavoro o dell'assegno di inclusione.

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FAQ

  • Quali sono i principali vantaggi dei contratti a tempo indeterminato per le piccole imprese?

    I vantaggi principali sono la possibilità di trattenere i migliori talenti grazie a contratti stabili, una maggiore visibilità sul futuro, un maggiore coinvolgimento nel futuro dell'azienda da parte dei lavoratori e notevoli vantaggi grazie agli sgravi e ai bonus governativi.

  • Quali sono gli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato di cui le aziende possono approfittare?

    Gli incentivi sono moltissimi, e vanno dal Bonus donna a diversi Bonus assunzione per i giovani, passando per le agevolazioni per le aziende che assumono nel Mezzogiorno. Puoi trovarne una panoramica poco sopra nell'articolo.

  • Come variano gli incentivi all'assunzione a seconda della regione?

    Esistono degli incentivi specifici per il Sud e le aree disagiate, come ad esempio la Decontribuzione Sud per le PMI.

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