Spesso, quando si pensa alle start up, vengono in mente nomi celebri come Uber, Twitter e Airbnb, nate sotto l'egida scintillante della Silicon Valley, il cuore palpitante dell'industria tecnologica mondiale. Tuttavia, è fondamentale comprendere che le start up non sono un fenomeno recente confinato esclusivamente all’avvento del mondo digitale.
Per cogliere appieno il fascino e la portata di questo universo affascinante, dobbiamo fare un balzo indietro nel tempo. Nel 1892, un'azienda chiamata General Electric, oggi nota come una multinazionale statunitense di primissimo piano, prese forma da un modesto laboratorio. In quel luogo, i prodotti venivano sviluppati da scienziati interni e l'azienda ha successivamente raggiunto lo status di leader mondiale. Questo esempio dimostra che l'idea di start up non è così contemporanea come si pensa.
Il mondo delle start up è un ambiente in costante fermento, affascinante e colmo di incredibili potenzialità. Oggi, essere riconosciuti come start up richiede partire da zero, coltivare l'innovazione e puntare a una crescita esponenziale. Per esplorare ulteriormente questo universo, scoprire le diverse tipologie di start up esistenti ti invito a continuare la lettura.
Cos’è una start up? Definizione e caratteristiche
Una start up è un'azienda nella sua fase iniziale, impegnata a sfidare il mercato con un modello di business diverso, che mira a essere più profittevole o innovativo rispetto alle altre aziende del settore.
Una start up è una società solitamente caratterizzata da un approccio innovativo, giovanile e spesso orientata verso l’ambito tecnologico, che si trova nelle fasi iniziali del suo percorso. Questo tipo di imprese sono concentrate sulla creazione di prodotti o servizi che identificano come opportunità promettenti nel mercato.
Ma quali sono le caratteristiche che definiscono con precisione una start up?
Le caratteristiche essenziali che contraddistinguono una start up comprendono:
- Scalabilità: Questa capacità consente alla start up di crescere rapidamente, raggiungendo un vasto numero di clienti in breve tempo e con risorse limitate.
- Replicabilità: La start up è in grado di replicare i processi validati in piccola scala in modo da poterli applicare a un'ampia scala aziendale.
- Innovazione intrinseca: L'innovazione è l'anima della start up poiché cerca di proporre soluzioni per processi o prodotti che non esistono ancora sul mercato.
- Temporaneità: La start up rappresenta la fase iniziale e transitoria del ciclo di vita di un'azienda, caratterizzata da una crescita e sviluppo rapidi.
Start up MINDSET
Un altro elemento che accomuna le start up, è quello che viene chiamato start-up mindset.
La stragrande maggioranza delle start up non riesce mai a raggiungere il punto in cui riescono a connettersi con il proprio pubblico target prima di soccombere. Ma quali motivi stanno dietro a questa triste statistica?
Determinazione, prontezza e adattabilità rappresentano solo alcune delle chiavi necessarie per avviare un business di successo. Le start up che riescono a emergere e diventare aziende consolidate condividono un elemento distintivo: l'adozione del mindset tipico delle start up, che prevede appunto di essere rapidi e capaci di adattarsi.
Ma cosa implica concretamente questa mentalità?
In un mondo caratterizzato da un mercato VUCA, acronimo che sta per Volatilità, Incertezza, Complessità e Ambiguità, dove tutto è in costante mutamento, le start up devono comprendere che non possono trasformare l'intero mercato, ma devono adattarsi e comprendere il contesto attuale. Questa mentalità start up abbraccia:
- La capacità di adattarsi e modificare il proprio modello di business più volte.
- L'accettazione degli errori e la capacità di integrarli nella strategia aziendale per una miglior efficienza.
- L'identificazione dei reali bisogni delle persone e una dedizione ossessiva nel soddisfare i consumatori e migliorare l'esperienza dell'utente.
Le fasi di vita di una start up
Il ciclo di vita di una start up rappresenta un viaggio ben definito, che va dalla sua nascita fino alla fase di consolidamento aziendale. Durante questo percorso, sono necessarie considerevoli risorse umane e finanziarie, che spesso si accompagnano a fasi di finanziamento cruciale per la sopravvivenza dell'azienda.
Ma cosa comporta esattamente il ciclo di vita di una start up?
Fase di ideazione e Pre-Seed
Inizia con un'idea iniziale e il processo di validazione per comprendere se esista un reale bisogno di mercato da soddisfare. Questa fase, chiamata "pre-seed," è critica ed è caratterizzata da una carenza di finanziamenti. Spesso, l'azienda è supportata da business angel o dai risparmi personali dei fondatori. La formazione del team e la ricerca di un co-founder sono anche parte di questo stadio.
Fase di Seed
Una volta confermata l'opportunità di mercato e sviluppato un modello di business, si costruisce il Minimum Viable Product (MVP), un prototipo con costi minimi che permette agli utenti di sperimentare la proposta di valore. In questa fase, si elabora il business model e il business plan. Tipicamente, per avviare il business, sono necessari finanziamenti medi di circa 200.000 euro, spesso concessi da investimenti europei, nazionali o regionali.
Fase di Early Stage
Questa fase è delicata e decisiva. L'MVP viene lanciato sul mercato, si avviano strategie di brand awareness, si raccolgono feedback e si cerca di individuare il product market fit, ovvero quanto il prodotto o servizio riesce a soddisfare i bisogni di un mercato specifico.
Fase di Early Growth
Inizia il periodo di crescita, con l'obiettivo di acquisire il massimo numero di clienti e avviare l'espansione. I primi ricavi dovrebbero iniziare a concretizzarsi, e bisogna perfezionare il modello di business per consentire una crescita scalabile. In questa fase, sono necessari finanziamenti da parte di Venture Capital e Private Equity.
Fase di Growth
Questa fase rappresenta l'accelerazione della crescita, con l'obiettivo di aumentare significativamente il fatturato. I finanziamenti sono fondamentali per creare il massimo valore possibile sul mercato, prima di una possibile quotazione in borsa o di una vendita a un'altra azienda.
Fase di Exit
L'ultima fase è quella dell'uscita, in cui si raggiunge l'autofinanziamento attraverso i ricavi. In questa fase, si compie la transizione da start up a azienda attraverso strategie di exit, come le IPO (Initial Public Offering), le fusioni e acquisizioni o il riacquisto delle quote degli investitori da parte del fondatore.
Cosa contraddistingue la fase di exit?
Nella fase finale dell'exit, una start up può trasformarsi in un'azienda consolidata. Ma come avviene questa transizione?
Questo passaggio cruciale si realizza attraverso strategie di exit o transizione, tra cui:
- IPO (Initial Public Offering): Consiste nella vendita delle quote della start up al pubblico tramite il mercato azionario, consentendo all'azienda di ottenere nuove fonti di finanziamento.
- Secondary Sale: In questa situazione, il fondatore vende alcune delle proprie quote della start up, ma decide di mantenerne alcune per continuare a essere coinvolto nell'azienda.
- Mergers & Acquisition (fusione e acquisizione): La start up viene acquisita o fusa con una più grande azienda, permettendo una maggiore crescita e consolidamento nel settore.
- Buyback (Riacquisto): Il fondatore riacquista le quote detenute dagli investitori, diventando il singolo proprietario dell'azienda e assumendone il pieno controllo.
Oppure ci sono altri elementi che decretano che una start-up è ormai un’azienda come ad esempio il lancio del prodotto: La start up completa e valida il suo prodotto o servizio, quindi lo lancia sul mercato. Questo segna la fine della fase di test e l'inizio della commercializzazione.
Ci sono altri elementi che indicano questa transizione.
- Cambiamenti nel prodotto: Nel tempo, il prodotto potrebbe non essere più considerato altamente innovativo o potrebbe non più rispettare le caratteristiche di replicabilità, innovazione intrinseca e scalabilità. Questi cambiamenti possono indicare la transizione da start up a azienda consolidata.
- Aspetti giuridici: Dal punto di vista legale, in alcuni contesti, come in Italia, una società di capitali è considerata una start up per i primi 5 anni dalla sua creazione. Al termine di questo periodo, potrebbe essere classificata come un'azienda tradizionale.
In sintesi, il passaggio da start up a azienda è un processo graduale che dipende da vari fattori, tra cui lo sviluppo del prodotto, la maturità dell'azienda e le leggi aziendali locali.
Ora che sappiamo cosa sono le start up e abbiamo compreso come funziona il loro ciclo di vita, possiamo scoprire le diverse categorie di start up, perché come nelle aziende ogni start up decide di interessarsi a un ambito particolare.
I diversi tipi di start-up: una panoramica delle tipologie
Esistono diverse tipologie di start up, ognuna con caratteristiche distintive che le rendono uniche.
- Startup scalabili: Queste aziende, spesso nel settore tecnologico o digitale, hanno un notevole potenziale per crescere rapidamente e diventare aziende internazionali. Solitamente ricevono supporto finanziario per espandersi su larga scala. Esempi noti includono Google, Facebook e Uber.
- Piccole Start-up a conduzione familiare: Queste sono attività più piccole che crescono gradualmente e generano profitti. Sono spesso autofinanziate e possono includere negozi di alimentari, saloni di parrucchiere o agenzie di viaggio locali.
- Startup legate allo stile di vita: Queste start-up sono fondate da individui che cercano di trasformare la loro passione in un lavoro e guadagnare facendo ciò che amano. Ad esempio, ballerini che avviano corsi di danza online.
- Startup Acquistabili: Queste aziende, in particolare nel settore del software, sono create appositamente per essere vendute a imprese più grandi. Grandi aziende come Amazon spesso acquisiscono piccole start-up per svilupparle ulteriormente nel tempo.
- Startup Sociali: Queste aziende sono orientate a creare un impatto sociale positivo. Possono includere organizzazioni no-profit che dipendono dalle donazioni per sostenere le loro cause.
- Grandi Start-up: Queste sono aziende di dimensioni notevoli che continuano a crescere e innovare. Nonostante la loro dimensione, mantengono una mentalità e un approccio simili a quelli delle start-up, cercando costantemente nuove opportunità e soluzioni innovative.
Ora che abbiamo esplorato le diverse tipologie di start up, è evidente quanto sia vario e ricco l'universo imprenditoriale. Ogni tipo di start up ha le sue caratteristiche e sfide uniche, ma tutte condividono il desiderio di innovare e creare un impatto nel mondo degli affari.
Passiamo ora a esaminare i passaggi fondamentali per avviare una start up di successo, fornendo una guida pratica su come trasformare un'idea iniziale in una realtà imprenditoriale solida e prospera.
Come creare una start up?
Per avviare con successo una start-up, come per qualsiasi altra attività imprenditoriale, è necessario seguire una serie di passaggi importanti. La creazione di una start-up richiede la registrazione di una Partita IVA, l'iscrizione nel Registro delle Imprese e l'adesione all'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro).
I costi per avviare la tua start-up dipendono da come scegli di organizzarla legalmente. Ad esempio, se decidi di crearne una come "srl" (Società a Responsabilità Limitata), il costo iniziale parte da circa 2.300 euro, ma non include i soldi che dovrai investire come capitale. Se, invece, opti per una "srls" (Società a Responsabilità Limitata Semplificata), i costi sono molto più bassi, perché non devi pagare le spese per bolli e il notaio.
Quali sono i 5 passaggi fondamentali per creare una start-up?
- Concepire l'Idea: L'idea alla base della start-up deve essere in grado di risolvere un problema esistente, deve essere innovativa, sostenibile e duratura nel tempo.
- Formare il team: La costruzione di un team competente è essenziale. I membri del team dovrebbero possedere competenze trasversali e essere in grado di svolgere le varie funzioni necessarie per far crescere l'azienda.
- Scegliere il business model canvas: Questo strumento di gestione strategica aiuta a definire i punti di forza e di debolezza del business e a progettare la strategia.
- Raccogliere fondi e finanziamenti: I finanziamenti sono fondamentali per la sopravvivenza e la crescita della start-up. Trovare investitori e risorse finanziarie è cruciale.
- Fondare la Start-up e scegliere la forma giuridica: La start-up deve essere costituita legalmente e bisogna decidere la forma giuridica. Spesso, le start-up scelgono di costituirsi come società di capitali, come le SRL (Società a Responsabilità Limitata) semplificate o le SRL Start-up Innovative.
Per il supporto all'avvio di una start-up, esistono figure come gli incubatori e gli acceleratori, che possono fornire assistenza e risorse preziose durante il processo di crescita aziendale, molte start up si affidando a queste realtà per crescere più in fretta e in modo sicuro.
Incubatori e Acceleratori
Gli incubatori e gli acceleratori sono due strumenti importanti per aiutare le start up a crescere, specialmente nelle prime fasi del loro sviluppo.
- Incubatori: Questi sono programmi che offrono supporto alle persone con brillanti idee imprenditoriali. Gli incubatori forniscono risorse essenziali come spazi di lavoro, formazione imprenditoriale e assistenza nella creazione di piani aziendali. Il periodo di incubazione dura solitamente circa 36 mesi, durante i quali i giovani imprenditori trasformano le loro idee in realtà imprenditoriali. Gli incubatori possono essere gratuiti o richiedere una fee mensile o una quota di proprietà della start up. Alcuni sono finanziati da fondi pubblici.
- Acceleratori: Una volta che una start up ha completato il periodo di incubazione, può rivolgersi a un acceleratore per crescere e competere nel mercato. Gli acceleratori sono progettati per start up con modelli di business ben strutturati e che generano buoni ricavi. I servizi degli acceleratori si concentrano sulla crescita aziendale e sulla conquista del mercato. Solitamente, il processo di accelerazione dura circa 6 mesi.
Dopo aver esplorato il ruolo cruciale di incubatori e acceleratori nel sostegno alle start up nelle loro prime fasi di crescita, concentriamoci ora sulla fondamentale sfida della ricerca di finanziamenti e investitori. Come queste giovani imprese possono ottenere il supporto finanziario necessario per prosperare nel competitivo mondo imprenditoriale? Scopriamolo insieme.
Dove trovare i finanziamenti?
La ricerca di finanziamenti e investitori è una sfida significativa per le start up, specialmente in Italia. Ci sono diverse forme di finanziamento disponibili:
- Finanziamento in Equity: In questo caso, la start up cede una parte della proprietà aziendale ai finanziatori in cambio di denaro. Questo può essere necessario per aumentare il valore della start up.
- Finanziamento in debito: Spesso erogato da banche o istituti di credito, questo tipo di finanziamento implica il prestito di una somma di denaro che verrà restituita in seguito attraverso un piano di ammortamento.
Esistono altre tipologie di finanziamento che potrebbero essere di grande interesse per le start up, tra cui:
Bootstrapping: L'autofinanziamento, in cui la start up si finanzia con le proprie risorse.
Love Capital: Denaro investito da familiari, amici o folli investitori nelle prime fasi della start up.
Business Angel: Investitori informali che forniscono finanziamenti e mentorship, spesso nella fase iniziale (seed) della start up.
Venture Capital: Investitori specializzati che forniscono finanziamenti a start up ad alto rischio e alto potenziale di crescita.
I motivi per cui gli investitori decidono di finanziare una start up possono variare, ma spesso è dovuto alla fiducia nell'idea e nella sua potenziale crescita. Alcuni elementi che influenzano la decisione includono il team dietro la start up, la scala di crescita, il settore di riferimento e l'unicità dell'idea.
In Italia, nel primo trimestre del 2022, gli investimenti nel venture capital hanno raggiunto i 420 milioni di euro, indicando un crescente interesse nel finanziamento delle start up nel paese.
Inoltre in Italia ci sono organizzazioni nazionali che finanziano start up in fase di nascita o crescita.
Invitalia è una di queste, è un'importante istituzione italiana, sostenuta dal Ministero dell'Economia, che si impegna a promuovere la crescita economica del Paese. Si concentra su settori strategici per lo sviluppo e l'occupazione e si dedica al rilancio delle regioni in difficoltà, specialmente nel Mezzogiorno.
Uno dei programmi chiave di Invitalia è "Smart&Start Italia" un incentivo mirato a sostenere la nascita e la crescita delle start-up innovative. Questo programma fornisce finanziamenti per progetti che variano da 100.000 euro a 1,5 milioni di euro. È indirizzato alle start-up innovative che sono state costituite entro gli ultimi 60 mesi e che sono registrate nella sezione speciale del registro delle imprese. Questo costituisce un ulteriore metodo di finanziamento disponibile per le start-up italiane in cerca di supporto per il loro sviluppo.
Conclusione: facciamo il punto sulle start up
Ecco per te un riassunto breve e esaustivo di tutto ciò che abbiamo visto insieme!
Una start-up è una giovane azienda con un approccio innovativo e un modello di business diverso. Le sue caratteristiche principali sono la scalabilità, la replicabilità, l'innovazione intrinseca e la temporaneità.
Per avere successo, le start-up devono adottare un "mindset" agile, accettare errori e adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato.
Il ciclo di vita di una start-up comprende fasi come l'ideazione, la ricerca di finanziamenti e, infine, la crescita e il consolidamento.
Per finanziare la loro crescita, le startup possono cercare fondi tramite equità o debito, e in Italia, programmi come Smart&Start Italia di Invitalia offrono sostegno finanziario.
Inoltre, le start-up possono ricevere assistenza da incubatori e acceleratori per sviluppare le loro idee in imprese di successo.
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